Regia di Leni Riefenstahl vedi scheda film
Un capolavoro imperioso, opera mastodontica che va oltre il cinema e che sfrutta i più alti espedienti e le più raffinate tecniche dell’ancora fresca Settima Arte per farsi monumentale.
Con lo scopo di dar nuova fiducia al popolo tedesco dopo la sconfitta della Prima Guerra Mondiale, questo magnifico documentario vede lo svolgersi di parate dalla portata biblica.
Ciò che ha reso la pellicola innegabilmente importante quanto indubbiamente affascinante è il modo in cui la regista tedesca riprende il tutto, tra carrellate, riprese dal basso (i tre imperiosi striscioni con la svastica) e dall’alto.
La massa diventa un flusso, un unico corpo in movimento eletto a protuberanza della gloria di una nazione.
Sicuramente il punto più alto di cinema piegato (o elevato?) a propaganda.
Leni Riefenstahl riesce a dar corpo a un’idea, a trasmettere la carica rivoluzionaria insita in un (seppur discutibile) credo, puntando alla massima spettacolarizzazione dei suoi riti e simbolismi, nobilitando il patriottismo di fondo grazie alla miracolosa fusione tra l’imponenza visiva e quella ideologica.
Al di là del sottotesto politico, è oggettivamente parlando uno spettacolo di rara bellezza e perfezione geometrica.
La fotografia e la gestione degli spazi fisico-visivi sono magistrali e a dir poco innovativi.
Interessante è poi notare come la città stessa di Norimberga, teatro dell’evento in questione, venga in qualche modo fatta protagonista, magnifica terra fertile per una rinascita politica.
Questa punta inarrivabile della Storia del Cinema glorifica un credo, dando all’immagine (intesa nella sua accezione assoluta) un significato nuovo e radicale.
“Il trionfo della volontà” non si è semplicemente fatto portavoce dei sentori di un Paese, ma ha racchiuso lo spirito di un’epoca elevando a massima potenza l’essenza stessa di una nazione.
Iconico, seminale, didatticamente obbligatorio; un modello per tutto il cinema a venire (non solo quello documentaristico).
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta