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Il trionfo della volontà

Regia di Leni Riefenstahl vedi scheda film

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La recensione su Il trionfo della volontà

di Axeroth
10 stelle

Triumph des Willens è un documentario basato fondamentalmente sulla visione e l’idea della Hitlerjugend (Gioventù hitleriana) e sul futuro splendore del Reich, sognato dal Fuhrer, attraverso immagini suggestive, simboli, e musiche scelte appositamente. Si suddivide in 4 giornate, tutte aperte musicalmente con interludi di Richard Wagner. Prima giornata: dopo un’interludio wagneriano, si confluisce nell’inno delle SS Horst-Wessel-Lied, in seguito si assiste all’arrivo del Fuhrer col suo aereo privato a Norimberga, dove viene accolto da molti membri della Hitlerjugend. Il montaggio costruisce la scena in modo molto simbolico: Hitler scende dal cielo, un raggio di sole illumina la sua mano mentre saluta i suoi giovani sudditi e dopo aver visto donne e bambini lanciare dei fiori in suo onore, appare l’immagine della grande aquila, uno dei tanti simboli di rilievo del Reich. Arrivati a sera, dove delle cerimonie notturne di timbro militare compiono delle parate musicate sotto all’albergo dove soggiorna il Fuhrer. Seconda giornata: dopo l’interludio, si vedono le preparazioni di un congresso del partito, con ripetute inquadrature sulla bandiera nazista che sventola al sole. Si confluisce in una musica folcloristica bavarese (ricordando le origini del Fuhrer), mentre Hitler si aggira con la sua Mercedes per città. Arrivano gli ufficiali nazisti con a  capo R. Hess, il quale aprirà il congresso, presentando il suo devoto Cancelliere, in seguito parleranno Joseph Goebbels, Alfred Rosenberg, Hans Frank, Fritz Todt, Robert Ley, e Julius Streicher. La scena si dissolve su una sequenza di immagini delle bandiere del Reichsarbeitsdienst (RAD - il servizio di lavoro del Reich) che sventolano. Alla fine della giornata Hitler farà il suo primo discorso elogiando il RAD per l’impegno impiegato per la ricostruzione della Germania. Il giorno finisce sotto le luci della parata militare delle SA. Terza giornata: è il raduno della Hitlerjugend, correlato sempre da discorsi di Hitler e da musiche wagneriane. Quarta giornata: E’ la parte più famosa e forse anche la più maestosa del film. In primis senza audio, appaiono una serie di immagini con i più importanti simboli del regime sovrapposte all’arena ove avviene la cerimonia, in secundis sotto la composizione “Il crepuscolo degli dei” di Richard Wagner si vede Hitler, che, affiancato da Himmler e Lutz, cammina per un lunghissimo tratto in mezzo a centinaia di migliaia di uomini delle SA ed SS. Dopo questo spezzone c’è l’importante dichiarazione di Lutze il quale assolve il Reich da ogni crimine commesso da Ernst Röhm – modo strategico per mantenere le distanze da quell’uomo che, nonostante avesse aiutato Hitler alla sua ascesa, poi è stato fucilato dalle stesse SS allo scopo di spazzare via dagli ufficiali del partito, quelli considerati “scomodi” e vengono consacrate le bandiere dei nuovi reparti delle SA toccandole con il Blutfahne, lo «stendardo del sangue», macchiato dal sangue dei «martiri» nazionalsocialisti caduti durante il fallito “putsch di Monaco” del ‘23. Al termine della parata di fronte alla "Chiesa di Nostra Signora" in Norimberga, Hitler tiene il suo discorso di chiusura: riafferma il primato del partito nazista in Germania dichiarando «Tutti i fedeli tedeschi diventeranno nazional-socialisti. Solo i migliori nazional-socialisti sono membri del partito». Il film si chiude con una sequenza incalzante, immagini di primo piano e ad angolo di Hess e Hitler, e della folla, con il categorico "Sieg Heil!". In ultima battuta appare a tutto schermo il motto dell’NSDAP: «Il partito è Hitler, Hitler è la Germania come la Germania è Hitler, Sieg Hitler!» fino a dissolversi nell’inno delle SS Horst-Wessel-Lied, facendo coincidere l’Interlude con l’Overture. Questo film è considerato dagli storici come il manifesto della politica hitleriana nella Settima Arte. Oltre a godere di immagini cerimoniere del partito, si riesce a notare il maturamento cinematografico della Riefenstahl, qui alle prese con un montaggio prodigioso, usando quella che diverrà una delle tecniche cinematografiche più ingegnose e fenomenali che la storia del cinema abbia mai visto. Lo strepitoso montaggio usato in questo film, e la sua innovativa tecnica che la Riefenstahl ha ideato, verrà maggiormente maturata nel capolavoro Olympia.

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