Regia di Leni Riefenstahl vedi scheda film
* "Quando l'Arte spicca fino agli dei dell'Olimpo" * |
Olympia II: Fest der Schönheit è la continuazione delle Olimpiadi, però con le finali delle altre discipline ancora non disputate come: vela, polo, decathlon, calcio, bicicletta, hockey sul prato, canottaggio e via dicendo… Rispetto alla prima parte ci sono delle parti di rilevante importanza e di pregevole fattura come: le gareggiate in mare aperto delle barche a vela, la partita di calcio con l’Austria contro il Regno d’Italia, le immagini delle gare di canottaggio, le gare di tuffi dal trampolino e infine le gare di nuoto. Sia in regia che in montaggio sono d’antologia, d’incredibile e rivoluzionario effetto visivo e artistico. Questa parte delle Olimpiadi è forse la più significativa ed è nello stile della regista concludere le sue opere con grandi finali così da potersi aggiudicare una meritata standing-ovation. Inoltre, a differenza della prima parte dell’opera, come immagini d’apertura, qui abbiamo delle inquadrature davvero magnifiche della natura circostante Berlino, ed il sottofondo del compositore Windt, azzeccato, che rende la sequenza d’immagini magica e di altissimo valore artistico e cinematografico, a simboleggiare uno degli ideali nazionalsocialisti, ovvero il panismo: il tutt’uno con la natura, l’unione fra il Volk e la natura, come se tutto fosse parte di esso, infatti nelle immagini seguenti, verranno ripresi molti atleti, impegnati con l’allenamento nelle diverse discipline atletiche che dovranno ancora essere svolte, e tutto avverrà a ritmo di musica con una messa in scena spettacolare. A seguire si continuerà con tutte le ultime gare disputate nei giorni finali, fino ad arrivare alla cerimonia di chiusura, dove la grande campana con l’aquila nazista, suonerà (con immagine sovrapposta) sullo stadio di Berlino, esattamente come è stato nel prologo dell’Olympia I.
Pregevole
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