Regia di Satyajit Ray vedi scheda film
Rispetto alla trilogia di Apu in "Charulata" la sceneggiatura di Satyajit Ray mostra tutti i limiti di una frivola evanescenza, e personalmente sono rimasto non poco interdetto da tale ricercatezza estetica "umanitaria" al limite del paradossale. Anche se, a mio modesto parere, il finale nobilita la riconoscibile caratura drammaturgica di una regia più unica che rara, l'opera più cara al regista indiano però riesce inevitabilmente ad annoiare anche lo spettacolare più clemente. Tratto dal romanzo "Il nido infranto, una storia d'amore", del poeta scrittore bengalese Rabindranath Tagore, il film racconta la vita agiata di una coppia benestante di Calcutta, Charulata e Bhupati. Charulata (Madhabi Mukherjee), donna affascinante ma sempre più annoiata da una vita apatica costituita dalla solita routine quotidiana. Non ricevendo particolari attenzioni dal marito, un uomo premuroso e accondiscendente ma assorto completamente dal lavoro, sfoga le proprie frustrazioni con la lettura di romanzi. Bhupati (Shailen Mukherjee), dirigente del quotidiano liberale "The Sentinal" è sempre più orgoglioso del proprio lavoro, e consapevole del potere mediatico della rivoluzionaria propaganda politica che solo la buona stampa può scaturire.. Quando riceve una lettara dal fratello della moglie, Umapada (Shyamal Ghoshal), si dimostra così comprensivo e sciocco da ospitare l'uomo in casa, per poi assumerlo come comtabile affidandogli perfino le chiavi della cassaforte.
Successivamente la vita di Charulata prenderà una svolta improvvisa con l'arrivo inaspettato del cugino del marito, Amal (Soumitra Chatterjee). Un aspirante poeta di talento che saprà fare breccia nel cuore della donna e farle ritrovare il piacere di vivere, solo in parte.. L'amore "Kafkiano" e presubilmente del tutto platonico, che ella prova per il cugino del marito, in futuro assumerà delle sfumature tossiche. Un sentimento d'affetto inverosimile e distorto, perché casto, che evidenzia tutta l'emotività patetica della donna. Il regista commette il grave errore di non contemplare, a mio parere, in alcun modo la componente erotica, per quanto parsimoniosa essa poteva essere rappresentata. E questo singolare aspetto non rende completamente apprezzabile l'ambiziosa opera, che assume le caratteristiche di un'originale storia dai risvolti drammatici ma demenziali..
3/10
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