Regia di Leni Riefenstahl vedi scheda film
* "Quando l'Arte spicca fino agli dei dell'Olimpo" * |
Olympia I: Fest der Völker ha posto le basi per tutti i futuri documentari sulle Olimpiadi ed eventi sportivi di ogni genere. La cerimonia d’apertura, con la torcia olimpica, oggi considerata un'antica tradizione greca, fu concepita cinematograficamente per la prima volta proprio su un progetto tra la Riefenstahl e il membro del partito nazista Carl Diem. Nel 2005 la rivista Time ha inserito Olympia fra i 100 film più belli mai realizzati e nel 1939 vinse la Coppa Mussolini alla Mostra di Venezia, all’epoca, essere premiati a Venezia significava ricevere il più prestigioso premio cinematografico al mondo. Questa prima parte dell’opera tratta tutto il conseguimento delle gare disputate alle olimpiadi in ogni disciplina dell'atletica leggera dai 100 ai 200 metri piani, alla maratona, lancio del peso, lancio del giavellotto, salto in lungo, salto in alto, staffetta e via dicendo… ed è l’unico documento storico che ha filmato l’atleta di colore, statunitense, James Cleveland “Jesse” Owens, il quale conquistò il Guinness dei primati per aver vinto ben quattro medaglie d’oro: il primo giorno sui 100 metri con 10’’2, il secondo giorno nel salto in lungo con 8,13 m, il terzo giorno nei 200 metri con 20’’7 ed il sesto giorno, dopo delle indecisioni, viene scelto per la gara della staffetta 4x100 facendo arrivare la squadra al primo posto del podio con un totale di 39’’8, con degli scatti fulminei ed impressionanti. Il suo record di quattro ori in una stessa Olimpiade, nell'atletica leggera, non fu mai battuto, ma venne solo eguagliato alle Olimpiadi di Los Angeles 1984, dal connazionale Carl Lewis, che vinse quattro ori nelle stesse gare. In un’intervista qualche anno dopo affermò che il Fuhrer, invece di agire con azioni razziali nei suoi riguardi, come venne raccontato dai media, si complimentò con lui anche se con dell’ ’amaro in bocca’, mentre fu proprio l’allora Presidente degli Stati Uniti F.D. Roosevelt a snobbarlo e denigrarlo. Alla fine delle olimpiadi, la classifica dei primi dieci dei paesi partecipanti che hanno totalizzato il maggior punteggio, in ordine decrescente sono: Germania Nazista con 89 medaglie, Stai Uniti d’America 56 (rappresentata per un buon 80% da atleti di colore), Ungheria 16, Regno d’Italia 22, Finlandia e Francia con 19, Svezia 20 e Giappone 18.
Se non ci fosse stata Leni Riefenstahl, i documentari sullo sport di tutto il '900 non avrebbero avuto le basi per riprendere con sapienza, arte e tecnica i movimenti fisici e le acrobazie degli atleti di tutto il mondo. Un documento storico imperdibile. Capolavoro.
Herbert Windt una conferma.
Una maestra
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