Regia di Mario Caiano vedi scheda film
Il personaggio di Erik il vichingo, che scoprì l'America prima ancora di Colombo, è realmente esistito e venticinque anni dopo Caiano ne trarrà un film - curiosamente con il medesimo titolo - anche l'ex Monty Python's Terry Jones, noto appassionato di storia. In questa modestissima pellicola in costume, però, mancano sia la passione per la storia che i mezzi tecnici per mettere in piedi un lavoro esteticamente dignitoso; con tutta la buona volontà e l'ormai acquisito mestiere del regista, proveniente da una buona serie di (altrettanto modesti in quanto a budget) peplum e cappa & spada, con l'atletico e fascinoso, giovanissimo Giuliano Gemma come protagonista, comunque Erik il vichingo rimane pesantemente ancorato alle carenze materiali della produzione (peraltro una combinazione, come si usava ai tempi, fra Italia e Spagna). Scritto da Caiano con Arpad De Riso e Nino Scolaro, il film vede la partecipazione anche di Gordon Mitchell, Eduardo Fajardo ed Elisa Montes, nonchè Enzo Barboni come direttore della fotografia; l'ingenuità degli 'effetti speciali' e la pochezza di costumi e scenografie può provocare sia sorrisi che nostalgia per un cinema italiano di mero intrattenimento e da due soldi, fiero però dei suoi limiti e ancora capace di riempire con (e non nonostante) essi le sale. 2/10.
Il giovane vichingo Erik eredita una nave e parte per esplorare i mari, lasciando al cugino malvagio il dominio della sua terra. Erik giungerà nell'America ancora non scoperta, ma dovrà comunque tornare indietro a vendicarsi del cugino.
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