Regia di Claudio Bonivento vedi scheda film
Due donne sulla quarantina si ritrovano unite alla morte del padre; fino a quel momento ignoravano di essere sorellastre. Solo che una è di Milano e l'altra di Roma: gran gag.
Quanto sono antropologicamente, visceralmente diversi i milanesi dai romani? Ma soprattutto: quanto fa ridere questa cosa? Le giraffe di Claudio Bonivento vi darà la risposta definitiva a queste annose questioni, e a tante altre: ad esempio, perchè la Ferilli viene considerata un'attrice? Tentativo di soluzione del rompicapo: quando le metti di fianco Veronica Pivetti, sorella di un politico strapotente e quindi attrice quotatissima nonostante i suoi evidenti, basilari limiti artistici, perfino la Ferilli sembra un'attrice. Inutile girarci tanto attorno: Le giraffe, secondo lungometraggio cinematografico per Claudio Bonivento - produttore prestato alla regia -, è una commedia insulsa, scritta (dallo stesso regista) malaccio, messa in scena (con canoni prettamente televisivi) un po' peggio e recitata ancora più disastrosamente; difficile perfino indicare il punto più debole di tutta l'operazione, maldestra oltre ogni dire. Bonivento da questo momento in avanti capirà che non è per lui il caso di insistere sulla strada della regia cinematografica, dedicandosi piuttosto a quella televisiva, con alterni risultati. 1,5/10.
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