Regia di Eli Roth vedi scheda film
Negli anni Settanta prese piede il genere horror inquadrando nettamente la fascia di pubblico cui si rivolgeva,quei giovani che accorrevano entusiasti a veder andar incontro a bruttissima fine i loro simili sullo schermo:falsamente giovanilista,il teen-horror era inconsciamente(almeno i primi tempi) per una restaurazione dei valori classici all-american e tendenzialmente reazionario.Passato oggi per remakes,e influenze asiatiche,ha ritrovato spinta commerciale con nuovi macelli collocati in località fetide("Saw" e "Hostel") o al solito ponendo la piccola comunità di ragazzi in vacanza nelle grinfie di una minaccia assassina."Cabin fever",esordio dell'Eli Roth che quattro anni dopo centrerà una certa affermazione con il citato "Hostel" ha una fotografia curata,cita apertamente il primo Romero facendo una scena finale che rimanda a quella de "La notte dei morti viventi",e imbastisce un soggetto a metà tra Stephen King e Michael Crichton con un misterioso morbo che porta a una rapida decomposizione chiunque venga a contatto con l'acqua di un fiume contaminato.Qualche affondo ributtante,dialoghi abbastanza stinti,prevedibilità padrona di tutto,e una scarsissima simpatia degli interpreti concorrono a rendere "Cabin fever" una pellicola difficile da inserire in un'antologia.
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