Regia di Eli Roth vedi scheda film
Debutto dietro alla mdp per il giovane e promettente Eli Roth (“Hostel”), autore anche della sceneggiatura (coadiuvato da Randy Pearlstein) e del soggetto. “Cabin Fever” è una sorta di via di mezzo tra un teen movie (con i classici odiosi personaggi) e un film grottesco con una discreta spruzzata di gore. La regia di Roth (voto: 7.5+) è uno dei principali punti di forza della pellicola e si mantiene sempre su ottimi livelli anche quando la storia stenta a decollare (vedi l’inizio). Le scene più belle sono quelle con il cane feroce che aggredisce i protagonisti.
Molto curata la colonna sonora (voto: 8.5) che annovera una moltitudine di brani (tra i quali anche la colonna sonora di “L’Ultima Casa a Sinistra” di Wes Craven), oltre ai main themes curati da Angelo Badalamenti e Nathan Barr. La sceneggiatura (voto: 7) non ha il solo scopo di intrattenere (come la maggior parte dei teen movie), ma evidenzia l’atteggiamento crudele e egoistico dei personaggi (dell’uomo?) che mettono in secondo piano i loro rapporti di amicizia pur di evitare di rischiare un contagio (aspetto tutt’altro che fantasioso, basti pensare al trattamento riservato nella vita di tutti giorni a persone affette da malattie come l’AIDS). Il taglio grottesco probabilmente però sarebbe stato meglio ometterlo, perché rende poco credibile l’intera storia (ci sono personaggi troppo inverosimili, vedi il vice-sceriffo). Le interpretazioni sono da teen movie, la fotografia è discreta, ottimo il make up. Voto: 7
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