Regia di Roger Kumble vedi scheda film
Il capostipite di questa "particolare" serie resta senza dubbio il migliore; anzi, non c'è nemmeno da fare un paragone. Strano, considerato che il regista è lo stesso... Comunque mi sto ancora chiedendo che senso aveva fare questo sequel, che in realtà funge da prequel al primo episodio, se ciò che accade è perfettamente relazionabile a ciò che si è già visto in "Cruel Intentions" (1999). Quasi tutto è uguale: c'è la verginella da trasformare in mignotta, ci sono le stesse allusioni, perfino certi dialoghi sono identici per filo e per segno. Insomma, ci si aspetterebbe uno spaccato di come Kathryn e Sebastian vivevano prima dei fatti narrati nel primo film, ma poi si prende atto del fatto che è praticamente tutto "copiato ed incollato" dal primo film stesso, con solo gli interpreti cambiati, cosa che è solo una grande perdita di punti: confermare Sarah Michelle Gellar e Sebastian sarebbe stata una scelta giusta e vincente, che avrebbe quasi sicuramente alzato di parecchio le quotazioni di questo sequel... In sostanza, restano la volgarità ed il benessere dello stile di vita dei due fratellastri, il cinismo di Kathryn, le caratterizzazioni fondamentali del primo film, l'ambientazione Manhattaniana e la centralità della tematica sessuale vissuta in modo eccessivamente fisico, quasi ossessivo. Ma non si aggiunge niente di nuovo se non la presenza del padre di Sebastian, mezza figura e traditore, e della madre di Kathryn, anche più volgare ed arrapata della figlia (ce ne vuole!)...
Se non altro, l'impostazione della storia è diversa (ma forse più per scelta obbligata che per altro): Sebastian, dal collegio in cui si trova, raggiunge suo padre – che nel frattempo si è risposato – per andare a vivere con lui; da qui in avanti si districa una serie di incontri e di vicende che non porteranno a percepire nulla di tanto diverso rispetto al film originale...
Moltissime musiche rimangono le stesse del primo film, ma mancano sia "Every you, every me" dei Placebo, sia "The bittersweet symphony", firmata The Verve. Quindi in realtà qui la colonna sonora è peggiorata...
In sostanza bisognerebbe eliminare tutto ciò che è spudoratamente ripreso dal primo film, per concentrarsi davvero sulla vita di Sebastian e Kathryn da quando si conobbero. Un'altra scelta importante dovrebbe consistere nel miglioramento generale del livello del cast, spesso inaccettabile. Ed infine bisognerebbe a tutti i costi cambiare un finale che fa proprio schifo (mi chiedo come sia possibile, vista la perfezione del finale del primo film)...
Mamma mia! Mamma mia!!! Che gnocca da paura! Non l'avevo mai vista, ma mi è bastato quanto ho visto in questo film... Una vera passera! Non è poi difficile immaginare come la Adams non sia proprio il massimo quanto a recitazione e come non sia nemmeno paragonabile al suo alter-ego originale Sarah Michelle Gellar...
Il suo ruolo è speculare a quello affidato a Selma Blair nel primo film: interpreta la ragazzina vergine ed ingenuotta. Per essere bella, è bella. Ma è ancora più insopportabile della sua predecettrice, che comunque se la cavava anche molto meglio: in effetti la Pratt è proprio inguardabile, mi chiedo come abbia fatto ad ottenere una parte in un film per il cinema (ma in realtà farebbe schifo pure in un film per la TV)...
Ennesima attrice alquanto sconosciuta. Il suo personaggio corrisponde a quello di Annette Hargrove nel primo episodio, con la sottile differenza che Danielle è una zoccolona, mentre Annette era una ragazza esemplare. Senza alcun dubbio è bellissima, ma in quanto a recitazione lascia a desiderare, e non poco. Diciamo che le attribuisco il solo merito di avermi fatto ridere di gusto in una scena, quando dice a Sebastian: "Il mio primo bacio risale a ieri, e adesso mi stai già toccando il seno... Di questo passo, il tuo pisello mi finirà in bocca per cena." E Sebastian le risponde: "Ceniamo insieme?". Ammetto di aver riso molto, perché in effetti è una scena che fa molto ridere...
Non è malaccio, ma il carisma, la personalità e la sensualità del grande Ryan Phillippe erano tutta un'altra cosa. Anzi, in certe inquadrature sembra persino assomigliare a Joshua Jackson, che nel primo film interpretava Blaine, un ragazzo gay... Comunque non posso che invidiarlo per la scena della doccia con le due tipe completamente nude che si esibiscono in un magnifico bacio lesbo davanti a lui (ovviamente gli va in tiro)...
Si vede che lo stile è quello di Kumble, anche se il primo episodio era forse un po' più patinato. In realtà Kumble non fa un brutto lavoro: la fotografia sembra essere buona e la scelta degli interpreti femminili rivela il suo solito buon gusto. Il problema è che l'ambientazione è sempre quella (e qui non è una colpa, ma un quasi costante fardello dei sequel), e soprattutto che la sceneggiatura non fa nulla per differenziarsi un minimo dall'episodio capostipite: più volte sembra di sentire gli stessi identici dialoghi. Inoltre Kumble non è un regista che si produce in inquadrature particolarmente originali (a parte quelle tra le cosce delle sue attrici)… Senza contare che, questa volta, Kumble usa un finale orribile, che può solo lasciare insoddisfatti (ero talmente incredulo che pensavo fosse la pubblicità, e invece era proprio la fine). In soldoni, si poteva fare meglio, specie considerando la bontà del primo episodio...
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta