Regia di Florian Baxmeyer vedi scheda film
Valida ricostruzione di uno spicchio dell'immensa produzione e della vita di Johann Sebastian Bach che, più che per meriti puramente cinematografici, ha il pregio di dare voce e immagine a un grandioso compositore di cui il cinema si è occupato poco o nulla
Non è certo un caso che la musica di Johann Sebastian Bach sia parte integrante del disco d'oro lanciato in orbita nel 1977 con il Voyager per testimoniare alcuni degli aspetti più salienti dell'uomo, nel caso venga intercettato e letto da qualche ipotetica specie aliena. E' invece una colpevole mancanza che il cinema si sia così poco dedicato ad un genio assoluto, forse per via di una vita alquanto metodica, quasi kantiana, poco avezza al genio sregolato di un Mozart o alla cupa introspezione di un Beethoven. Una mancanza che questo recente film colma per uno spicchio della sua vita (la biografia più celebre di Bach consta di oltre 1000 pagine..), quello della genesi dell'Oratorio di Natale, inizialmente osteggiato dalle autorità di Lipsia con la convinzione che una musica così strutturata "distraesse" i fedeli dal verbo e dalla preghiera. Niente di più falso quando la musica si eleva a spirito puro, e che nell'intento di Bach è il companatico perfetto per ogni atto di fede. Film con una ricostruzione storica impeccabile e che ben racconta anche le dinamiche familiari dei suoi vari, numerosi componenti, con l'unica pecca, appunto, di durare troppo poco.
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