Regia di Martin Scorsese vedi scheda film
Sette documentari sette, tutti alla voce The blues, per ripercorrere la storia del genere musicale da lui prediletto: Martin Scorsese, a cavallo fra il 2002 e il 2003, mette in piedi questa mastodontica operazione cinematografico-musicale con l'aiuto di sei - anzi sette - grandi colleghi (Wenders, Eastwood, Figgis, Levin, Burnett e l'accoppiata formata da Pearce e Kenner). Questo Dal Mali al Mississippi è il lavoro che sceglie per sè: un incrocio fra America e Africa alla ricerca delle radici del blues, da un passato glorioso, poverissimo e lontano ai giorni nostri, epoca di megaconcerti e di rockstars, sì, ma profondamente influenzate da questa musica così potente e suadente al tempo stesso. Osserviamo registrazioni di parecchie decadi fa e possiamo capire, da come i musicisti si dimenano e dalla sincerità che esprimono nell'esecuzione, come il blues sia un affare che coinvolge sia la terra (l'Africa, il Mississippi, il suolo del pianeta intero) che lo spirito (l'anima, dio? tutto ciò che trascende il corpo e la manifestazione concreta dell'uomo). Son House, Leadbelly, Muddy Waters sono solo i nomi più celebri tirati in ballo dall'esperto Scorsese, ma c'è spazio per una miriade di volti e di componimenti pressochè sconosciuti, nonchè per interviste appositamente realizzate e materiale d'archivio che ci aiuta a meglio comprendere l'argomento, che a parole soltanto sarebbe difficile da sviluppare appieno. 6/10.
Documentario sulla nascita della musica blues, dal cuore dell'Africa al delta del Mississippi, in America, sviluppando ritmi, stili e melodie radicati fino ai giorni nostri.
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