Regia di Robert Harmon vedi scheda film
Molliccio e evanescente horror psicologizzante che declina aggregazioni tematiche e grammatica ritmica del genere con sconcertante pressappochismo e irritante grossolanità. Infastidisce oltremisura il goffo tentativo di conferire spessore "metafisico" all'intreccio, con l'innesto di estenuanti pause riflessive che dilatano i tempi della narrazione, a suggerire una profondità sinistra smaccatamente artificiosa e posticcia. Altrettanto gratutita risulta la sbalorditiva infilzata di citazioni cinefile che finisce per piombare lo spettatore in un'irrimediabile catatonia da déja-vu. Non soccorre, infine, la performance degli attori, stretta tra la dilettantesca s(t)olidità di Marc Blucas e le ansie anoressiche di Laura Regan. Gelatina horror sotto vuoto mentale.
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