Regia di Glauber Rocha vedi scheda film
Glauber Rocha è stato uno dei primi registi del cosiddetto Terzo Mondo a far vedere all'Occidente la faccia arrabbiata e cattiva dei paesi sfruttati. Per niente conciliante, già nel suo film d'esordio prende le parti del personaggio "cattivo", quello che gioca sporco ed usa la tattica del "tanto peggio, tanto meglio", tranciando, con un rasoio, le reti dei pescatori, per metterli con le spalle al muro e far loro prendere coscienza della miseria che vivono a causa di chi li sfrutta. Per questo, c'è anche bisogno di strappare il velo di Maya della credenza religiosa (con qualsiasi mezzo, anche con il sesso mercenario), che Rocha vede marxianamente come un vero oppio dei popoli. Il regista brasiliano usa narrativamente tutte le caratteristiche del popolo brasiliano, dalla musica al canto e alla danza, passando per la macumba ed i riti vudù, pur rifuggendo dal facile folklore attraverso il quale il Brasile era noto all'estero.
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