Regia di Celina Murga vedi scheda film
Dopo anni di assenza, la giovane Ana torna nella natìa Paranà. I suoi coetanei, i compagni di scuola, gli ex-innamorati sono in parte lì, in parte anche loro via. Il vagare di Ana per le vie della sua adolescenza assume ben presto un centro: la ricerca del suo antico amore Mariano, autore di una foto che Ana vede sul giornale. Nella ricerca Ana viene aiutata da un ragazzino incontrato per caso. La ricerca di Mariano è irta di piccoli ostacoli, sbandate, deviazioni, ma Ana è determinata fino all’ossessione. Lo sguardo della trentenne regista Celina Murga parte seguendo con finta distrazione la bella Camila Toker per strada e in riva al mare. Le atmosfere sono leggere e intense, col sapore della cosa vista (la regista ha la stessa età della protagonista, e anche lei è di Paranà, dove è tornata da adulta). Le chiacchierate sembrano occupare il tempo senza fretta, come in un minuscolo Rohmer. Poi il film prende sostanza, anche grazie al confronto con una sorta di “doppio” bambino, e il tocco dell’autrice mostra uno stile sicuro e con un fondo di malinconia. Gradevole, meno frivolo di quanto appare, con una certa leggerezza di tocco, è un esordio piccolo e grazioso.
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