Regia di Salvatore Mereu vedi scheda film
La Sardegna o delle quattro stagioni.Dalla primavera dell' infanzia,in cui Antoine Doinel tra mito e presente trovano la via al mare,all' inverno di chi non ha più nessuno che lo saluti,solo una ragazza facile per salutare meno peggio la vita;poi ci sono le tinte autunnali del ritorno,"nostos" di ombre,spose bagnate e fortunata inventiva di chi non rinuncia alla festa,del vecchio che porterà e danza e sole,almeno un pò.Non manca l' iniziazione all' amore(ma anche,e complementarmente , al mistero muto della morte)per un pastore spaesato e felice per tanta grazia.Il film di Mereu scorre senza momenti di alta ispirazione o magia compiuta appieno;racconta o mostra il paesaggio,ma teme di non essere sufficientemente facondo di fronte alla bellezza e,dunque,aggiunge onirismi,citazioni(coraggiose e sentite,comunque,non spudorate come a volte capita)e raccordi fra episodi.Quando Mereu avrà più fiducia della compiutezza espressiva della natura,raggiungerà un vero naturalismo che,già ora, gli pare piuttosto congeniale.La fotografia di Renato Berta come al solito è un regalo per il cuore.Cielito lindo si ritaglia un momento esemplare e una di quelle epifanie che non si negano a chi dirige con amore.
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