Regia di Hiner Saleem vedi scheda film
Hiner Saleem, il regista curdo irakeno di Vodka Lemon, ama i suoi personaggi stravaganti, pieni di dignità, prostrati dalla miseria, dal gelo, dalla disoccupazione, dal dolore per chi è morto: non hanno più nulla, neanche la disperazione; e ama il paesaggio aspro della sua terra, che ha lasciato negli anni ‘80 e che ha ritrovato nel vuoto ghiacciato e magico dell’Armenia. Un vedovo, ex ufficiale dell’Armata Rossa, con figli dispersi in vari paesi e una bella vedova che si incontrano al cimitero del villaggio e che provano a costruirsi un futuro, una baracca che vende vodka al sapore di mandorla ai rari passanti e ai viaggiatori, una vecchia corriera guidata da un corpulento autista fissato con le canzoni francesi, le strade deserte, le poche case spoglie, i piatti vuoti, le facce scavate, i mobili e le suppellettili svenduti ovunque e, su tutto, il bianco abbagliante della neve. È impossibile, secondo il regista, sopravvivere in questa zolla di mondo senza ironia e disincanto. Realismo e situazioni comiche, invenzioni surreali e bozzetti per una tela naïf, minimalismo dell’angoscia e poesia del quotidiano, immagini visionarie e radici mitizzate. Il quarto film di Saleem, premiato a Venezia nella sezione Controcorrente e candidato ad entrare nella cinquina dell’Oscar per il miglior film straniero, lega assurdo e tristezza on the rocks.
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