Regia di Jørgen Leth, Lars von Trier vedi scheda film
Leth il maestro, Von Trier l'allievo: eppure qui l'esaminando è il primo e a dare il giudizio finale il secondo. Un gioco, nulla di più, ma intelligente, curioso e sperimentale; Leth vi si presta con umile spirito di collaborazione e Von Trier non si fa pregare in quanto a crudeltà e bizzarria nelle disposizioni e nelle critiche al termine di ogni rappresentazione. In fondo il Dogma (il vero e proprio credo cinematografico elaborato da Von Trier ed altri registi) comincia così, quasi per gioco, ponendosi una serie di limiti che aguzzano la creatività. Le cinque variazioni sono un divertente esercizio che mostra le potenzialità del cinema, almeno quando messo nelle mani di artisti fantasiosi e bendisposti ad osare, a non darsi alcun limite.
Partendo dal cortometraggio L'uomo perfetto del 1967, Von Trier chiede all'autore Jorgen Leth di rigirare il lavoro, sottoponendolo però a cinque diverse serie di ostruzioni. Di volta in volta Leth si vede obbligato ad utilizzare sequenze di non più di 12 fotogrammi, a girare in un quartiere degradato dell'India, ad essere il protagonista del filmato, a fare un cartone animato...
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