Regia di Raoul Ruiz vedi scheda film
Si comincia con un pittore, insoddisfatto dei suoi quadri, che si butta giù dal balcone. Si finisce con un bel dialoghetto tra due morti che si aggirano tra i vivi: pochi vivi hanno visto un morto, pochissimi morti hanno visto un vivo e rarissimo è il caso di un morto che vede un altro morto. Il poliedrico e labirintico Ruiz si diverte - e ci diverte abbastanza - ad aggirarsi per una Parigi anni Cinquanta, con Jean-Paul (Sartre), le caves esistenzialiste, l’assurdo, il nulla, l’impegno, una serie di bionde morte ammazzate, il sedicente assassino Joseph Arcimboldo “figlio delle notti medievali e newyorkesi”, un aspirante scrittore che si chiama nientemeno che Ernest Ripper e che dovrebbe scrivere un romanzo sull’assassino. Il crimine è un gesto rivoluzionario o no? Sembra di no. Fotografia flou, colori tenui, ribaltamento finale: un esercizio su un tempo che fu.
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