Regia di Kent Bateman vedi scheda film
Imperdibile per ogni appassionato grindhouse e del cinema più sommerso anni settanta a basso costo, un film "sporco", cupo e malato precursore di certe cose alla "Maniac" di William Lustig, o "Lo Squartatore di Los Angeles"(The Toolbox murders) di Dennis Donnelly, ma senza le intuizioni registiche di quest'ultimi a distinguerlo, apparentato con il primo per una prova eccellente del protagonista, lì Joe Spinell, qui Bo Brundin.
Ed è davvero per vie misteriose come uno stimato attore di cinema e teatro svedese, sia approdato al suo primo film americano, con propostogli un ruolo e un film del genere dopo l'affermazione d"autore" e da protagonista, nel quasi Orso d'Oro a Berlino "A Baltic Tragedy" di Johan Bergensträhle, nel 1970.
Che egli rende davvero bene, questo pittore frustrato nella sua mancata e sempre più lontana affermazione personale -tanto che deve dedicarsi al furto- e dagli evidenti disturbi psichici malamente celati fino alla loro deflagrazione.
Purtroppo le sue imprese scellerate di escissione degli occhi alle sue vittime femminili, anche colte e prescelte a caso secondo l'impulso, non sono adeguatamente sostenute da effetti speciali che non si nascondano con montaggio e prospettive falsate, per celare la mancanza di idee nella loro verosimiglianza, e soprattutto soldi. inficiando per poverismo anche scenografico, l'impatto estremo della storia. Ma c'è da chiedersi cosa sarebbe potuto essere, se solo ci fosse stato un Tom Savini, o un giovane Rick Baker.
Il regista, è il padre di Patrick e Jason Bateman.
Ted_Bundy1979
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