Espandi menu
cerca
La città proibita

Regia di Gabriele Mainetti vedi scheda film

Recensioni

L'autore

imperiormax89

imperiormax89

Iscritto dall'8 settembre 2021 Vai al suo profilo
  • Seguaci 8
  • Post -
  • Recensioni 143
  • Playlist 1
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La città proibita

di imperiormax89
8 stelle

Sol Levante e Caput Mundi in un tripudio di azione, squallore e dolcezza.

LA CITTA’ PROIBITA.

Vi ricordate del remake live action Disney di Mulan? Ecco, cosa c’entra con La città proibita? Ovviamente c’entra Yaxi Liu. Solo che allora era la controfigura stunt in un film brutto, qui invece è stunt e attrice protagonista in un film bello riuscito.

 

Mei, una donna cinese esperta di arti marziali, è alla ricerca di sua sorella scomparsa nel quartiere Esquilino a Roma. Troverà per la sua strada Marcello, un giovane cuoco, e destino vuole che le loro vite si intrecceranno in risvolti violenti, tragici e sentimentali. Nel frattempo ci sono i malavitosi Mr. Wang e Annibale che si contendono il quartiere per il controllo della criminalità tra migranti, prostituzione e sfruttamenti e avranno molto a che fare con i nostri protagonisti.

Yaxi Liu

La città proibita (2025): Yaxi Liu

 

Qui Gabriele Mainetti al suo terzo film gira un vero dramma action orientale unito al crime romanesco con una mano molto più abile del solito. Tanto per cominciare una messinscena notevole sia nella narrazione delle vicende, dei personaggi e nei loro trascorsi che nelle ambientazioni dei sobborghi abitati da cinesi e altri stranieri. Senza dimenticare ovviamente il Rione Esquilino mostrato in tutta la sua proverbiale bellezza. Decisamente promosse le scene d’azione con dei bei movimenti di macchina, piani sequenza e carrelli che rendono i combattimenti spettacolari, creativi e belli violenti, girati quasi alla John Woo e John Wick. Senza contare che il coordinatore è lo stesso degli ultimi Mission Impossible. Ottima la fotografia che risalta i rossi degli interni e i gialli agli esterni. Bellissime le musiche di Fabio Amurri che accompagnano molto l’azione, la “tranquillità romana” e dei pezzi rap niente male (anche se in gioventù si era fatto le ossa con l’hard rock alternativo, ma vabbè…). Ottime le interpretazioni, da una Yaxi Liu in splendida forma fisica e attoriale, molto calata ed espressiva sia nei combattimenti che nei dialoghi, a un Marco Giallini che alterna dall’ironico allo scafato gangster di quartiere. Un buon Enrico Borello come co-protagonista, una Sabrina Ferilli che strappa sorrisi, Chunyu Shanshan come ottimo villain e un Luca Zingaretti in una particina ben interpretata.

Marco Giallini

La città proibita (2025): Marco Giallini

 

La storia si avvicina più a Lo chiamavano Jeeg Robot, ma stavolta ci sono dei ribaltamenti di ruoli tra Mei e Marcello. Si esalta la sua figura femminile estremamente combattiva, ogni culo che prende di mira lo rompe letteralmente come un grissino, ma è anche molto segnata già da un’infanzia da reclusa politica per via della Legge del Figlio Unico in vigore in Cina fino a dieci anni fa. Anche lei non è perfetta, dato che la ricerca di sua sorella la porterà a prenderne molte e ad essere all’inizio emotivamente chiusa soprattutto in una Roma a lei sconosciuta, ma per poi aprirsi dolcemente. Marcello sembrerebbe un po’ una spalla e in balia degli eventi, ma anche lui avrà dei momenti di rivalsa molto importanti. Molto bello il rapporto tra i due per come piano piano si costruisce. La figura del villain è al solito un marchio di fabbrica di Mainetti con un Mr. Wang bello violento, sfruttatore, cinico, ma che cerca di essere una buona figura paterna con il figlio rapper anche se sono in rapporti complicati. Annibale è la controparte romana che campa sulle vite degli immigrati tra pizzi e lavori sporchi e avrà un ruolo chiave in tutta la vicenda. Si alternano momenti di puro squallore tra prostituzione, omicidi, tradimenti e momenti di dolcezza, spensieratezza romanesca e ilarità.

Sabrina Ferilli, Gabriele Mainetti

La città proibita (2025): Sabrina Ferilli, Gabriele Mainetti

 

 

Se dobbiamo elencare dei difetti, direi che almeno due passaggi narrativi nel fare avanzare la trama sono belli veloci, talvolta si cade in romanticherie retoriche, il personaggio di Annibale meritava un po’ più di spessore e alcuni colpi di scena sembrerebbero telefonati, ma grazie ad una messinscena bella articolata si riesce a renderli al massimo solo comprensibili e chiarificatori.

 

Un’altra volta il cinema di genere italiano ritorna a menare bello tosto e Mainetti è ufficialmente affermato come regista d’azione e fantastico. Chiedo solo una cosa, dopo i supereroi urbani, i superumani anni ’40 e le donne guerriere, fategli girare dei cinefumetti tratti da I Mostri di Roma o Pietro Battaglia che con quelli sicuramente si sbancherà di brutto…!

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati