Regia di Vittorio Cottafavi vedi scheda film
Senz'altro fra i peplum è uno dei più curati, ma peplum rimane: film in comune che attinge dalla mitologia classica e vive essenzialmente di azione ed intrighi. Cottafavi ne ha girati molti, questo è uno fra i suoi ultimi e non è - come si diceva - affatto male: qualcuno addirittura ha visto nel malvagio regno di Atlantide, retto da una regina che soggioga i suoi sudditi con poteri sovrannaturali, una chiarissima (?) metafora del nazismo/fascisimo (la massa inebetita, la follia al comando). Chissà. Di sicuro gli 'effetti speciali' sono ridicoli quanto basta per consegnare questo Ercole alla storia del cinema di serie B; in fondo siamo nel 1961 e i mezzi sono quelli che sono, percui sarebbe inutile pretendere più di tanto, ma il senso del ridicolo affiora comunque qua e là. In particine ci sono due grandi (futuri) divi del cinema e del teatro italiano: Gian Maria Volontè e Enrico Maria Salerno.
Le mirabolanti imprese del forzuto eroe mitologico Ercole in terra d'Atlantide, dove deve combattere contro mostri, guerrieri e spezzare una magica pietra incantata all'apparenza indistruttibile: ci riuscirà semplicemente esponendola alla luce.
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