Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film
Storico, libero, anarchico, citazionista, poetico, scomposto, insomma da amare! 8,5 EVOCATIVO
Bande à Part è un viaggio nel tempo. Oltre il linguaggio godardiano, oltre il cinema della Nouvelle Vague. E' un viaggio con i tre protagonisti e negli occhi di Anna Karina, E' un viaggio nella vita vera riproposta sulla pellicola durante la golden age del genio francese. Questa è la caratteristica che ho sempre apprezzato nel JLG più ispirato: la capacità attraverso l'apparente anarchia espressiva di ricrerare un universo compiuto superando l'autoreferenzialità dei soggetti attraverso un'arte originale e 'diretta'. Così le famigerate digressioni, i cambi di registro e le interazioni dirette con gli spettatori, scompongono il filmato, il vero (?) ponendo la finzione in posizione dominante sulla 'realtà' senza però mai abbandonarla ne tradirla. E la realtà è politica/storica (sconcertanti le cronache dei massacri in Ruanda 30 anni prima del grande genocidio...) e sociale (i continui rimandi sessuali contestualizzano una rivoluzione dei costumi ormai inarrestabile). E la realtà è anche e sopratutto la grande passione per la fiction del grande cinema americano. Poi mettiamoci le sequenze indimenticabili, l'emozionante carica immortale delle immagini, l'importanza personale per il regista di questo titolo low cost dopo i travagli de Il Disprezzo e ne tiriamo fuori un'opera da amare alla follia... Allora d'accordo con Tarantino (fra i tanti...)!
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta