Regia di Jean-Luc Godard vedi scheda film
Convinta una ragazza a collaborare con loro per rapinare sua zia in casa propria, due ragazzi finiranno per invaghirsene e creeranno uno strano triangolo fatto di passioni, paure e repulsioni. Godard con questa pellicola non convince appieno per tante piccole ragioni: i dialoghi sono un po’ sconclusionati, strabordandi e a volte inutili, la sceneggiatura e la regia non hanno guizzi degni di nota (forse il ballo dei tre è l’intuizione più interessante) e la voce narrante è alquanto fastidiosa e didascalica nello spiegare i sentimenti dei personaggi. L’unico pregio significativo dell’opera di Godard è lo scavo interiore che esiste in un rapporto a tre (ma è una cosa che aveva già fatto e analizzato Truffaut in “Jules e Jim”). Un film che piacque parecchio a Tarantino, che chiamerà la propria casa di produzione “A Band Apart”.
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