Due poco di buono, Arthur e Frantz, convincono la bella Odile ad aiutarli a derubare il di lei vecchio zio. Ben presto, il sodalizio si tramuta in un triangolo amoroso...
Note
Come sempre accade con Godard, inutile raccontare gli intrecci delle sue pellicole: specie quando il maestro franco-svizzero si cimenta con le convenzioni di genere (in questo caso il noir), sistematicamente destrutturate e rivoltate come un guanto. Spiazzante mix di digressioni metalinguistiche, sottile ironia e finti "tempi morti" (come nella scena della danza al caffè), il film ha un fan illustre in Quentin Tarantino, che ha battezzato "A Band Apart" la sua casa di produzione.
"Film molto triste, sentimentale e romantico"(così lo definì Godard) che si colloca ai limiti di una stagione di cui annuncia la chiusura ma che conserva la fiducia nel racconto, nello sviluppo di una trama che, pur disarticolata, resta essenziale e prioritaria modellata come un calco di un genere cinematografico già esistente ma da rivisitare.
Visto in una notte di Fuori Orario qualche anno fa in originale, non posso dimenticare la particolarità di questo sovra-noir e la corsa attraverso il Louvre. Da cineteca!
Geniale,genialissimo!un film fino all'ultimo respiro.godard al massimo della forma.anna karina oscenamente fantastica.una vera lezione di cinema liberissimo e esplosivo.grazie jean-luc,grazie a ghezzi che ce l'ha fatto vedere!
È arrivato finalmente anche in Italia questo Godard del 1964, nell’edizione restaurata e proposta da Movies Inspired. Forse diventerà un DVD, accessibile agli appassionati che non saranno riusciti a vederlo: per ora la sua presenza nelle sale è alquanto limitata, ma ove possibile, la sua visione è raccomandabile per l’eccezionale qualità delle… leggi tutto
Non sorprende che sotto sotto questo Bande à part, settimo film diretto in quattro anni da Godard (escludendo corti ed episodi di film collettivi), sia una sorta di inno alla fuga, il racconto di tre personaggi male assortiti e attraversati da un vivace desiderio di cambiamento. Non sorprende perchè questo è il Godard dei primissimi lavori: fuga dalle convenzioni (borghesi, della vita in… leggi tutto
Questo è il Godard più noioso e detestabile, o quantomeno il più involuto, il meno incisivo. E' vero che la dimensione ludica, postuma, ironica è sempre stata una costante nei suoi primi film, ma altrove dimostrò da avere un'ispirazione di gran lunga maggiore. Gli ingredienti di "Bande A Part" sono più o meno gli stessi delle altre sue opere dei primi 60's e fondamentalmente vertono… leggi tutto
Arthur (Claude Brasseur) e Frantz (Sami Frey) sono due spiantati che vorrebbero prendersi sul serio come agenti del crimine. La loro vita si intreccia con quella di Odile (Anna Karina), una ragazza bella e semplice che vive con i suoi zii facendogli da badante. I due uomini mirano ai soldi dei due anziani signori e riescono a convincere Odile ad essere loro complice. Forse tra i tre nasce…
Liberatorio proprio come uno scarico di sentimenti e nervi, che lo si fa senza pensiero alcuno dove solamente tu sei il protagonista. E non ditemi che a fronte di queste perle non siete stati fermi e non vi si è…
Bande à Part è un viaggio nel tempo. Oltre il linguaggio godardiano, oltre il cinema della Nouvelle Vague. E' un viaggio con i tre protagonisti e negli occhi di Anna Karina, E' un viaggio nella vita vera riproposta sulla pellicola durante la golden age del genio francese. Questa è la caratteristica che ho sempre apprezzato nel JLG più ispirato: la capacità…
Nella Parigi del 1964, due amici senza arte né parte, Arthur (Claude Brasseur) e Frantz (Sami Frey), intendono compiere una rapina in una villa nei sobborghi della città: i due conoscono Odile (Anna Karina) a dei corsi di Inglese e la ragazza si lascia sfuggire che in quella abitazione, dove lei è ospite della zia, si nasconde una grossa somma di denaro. I ragazzi…
Ogni luogo paese, ha il suo posto di ritrovo, che può essere un punto di partenza o di permanenza a seconda del momento della giornata in cui ci troviamo. Nel mio caso e nel mio paese era il Bar, dopo cena era…
È arrivato finalmente anche in Italia questo Godard del 1964, nell’edizione restaurata e proposta da Movies Inspired. Forse diventerà un DVD, accessibile agli appassionati che non saranno riusciti a vederlo: per ora la sua presenza nelle sale è alquanto limitata, ma ove possibile, la sua visione è raccomandabile per l’eccezionale qualità delle…
La miglior definizione del cinema di Jean-Luc Godard l’ha data Silvano Agosti. I suoi film rassomigliano ai laghetti finlandesi, numerosi ma di poca profondità. Sostanzialmente è così. Dietro la destrutturazione di stili e generi non v’è nulla, però affascina sempre. Prendiamo BANDE A’ PART: Franz e Arthur, due amici un po’ balordi…
Bande à part è una concatenazione di triangoli mai equilateri ma scaleni in infiniti modi diversi. Triangoli confusi, sconnessi, in costante movimento. Un po’, nella loro costante sostituzione, il vero motore del dinamismo cinematografico. Bande à part è irrisolto flusso filmico, ingenuo ed adorabile nonsense che, nella sua idealistica gioventù eterna,…
Convinta una ragazza a collaborare con loro per rapinare sua zia in casa propria, due ragazzi finiranno per invaghirsene e creeranno uno strano triangolo fatto di passioni, paure e repulsioni. Godard con questa pellicola non convince appieno per tante piccole ragioni: i dialoghi sono un po’ sconclusionati, strabordandi e a volte inutili, la sceneggiatura e la regia non hanno guizzi degni…
Questo è il Godard più noioso e detestabile, o quantomeno il più involuto, il meno incisivo. E' vero che la dimensione ludica, postuma, ironica è sempre stata una costante nei suoi primi film, ma altrove dimostrò da avere un'ispirazione di gran lunga maggiore. Gli ingredienti di "Bande A Part" sono più o meno gli stessi delle altre sue opere dei primi 60's e fondamentalmente vertono…
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Commenti (10) vedi tutti
Del noir si vede poco, è una storia di coinvolgimenti amorosi con uno sfondo criminale. Bravi gli interpreti, buone le atmosfere.
commento di alfatocoferoloUna specie di triangolo semi amoroso con finalità diverse,si segue anche se qua e là emerge il solito Godard antinarrativo e poco lineare .
commento di ezio"Film molto triste, sentimentale e romantico"(così lo definì Godard) che si colloca ai limiti di una stagione di cui annuncia la chiusura ma che conserva la fiducia nel racconto, nello sviluppo di una trama che, pur disarticolata, resta essenziale e prioritaria modellata come un calco di un genere cinematografico già esistente ma da rivisitare.
commento di (spopola) 1726792Film affascinante veloce e coinvolgente, pieno di svolte e di sorprese: tutti gli appassionati di cinema dovrebbero conoscerlo.
leggi la recensione completa di laulillaStorico, libero, anarchico, citazionista, poetico, scomposto, insomma da amare! 8,5 EVOCATIVO
leggi la recensione completa di luca826Visto in una notte di Fuori Orario qualche anno fa in originale, non posso dimenticare la particolarità di questo sovra-noir e la corsa attraverso il Louvre. Da cineteca!
commento di carlos briganteUno dei film più belli di Godard. Memorabile la scene nel Louvre. Vedi The Dreamers di Bertolucci!!!!
commento di mise en scene 887/8
commento di nico80Ottimo. "scoppiato" come piacciono a me. Assurdo e duro, ma poetico e tenero
commento di leonardo4itGeniale,genialissimo!un film fino all'ultimo respiro.godard al massimo della forma.anna karina oscenamente fantastica.una vera lezione di cinema liberissimo e esplosivo.grazie jean-luc,grazie a ghezzi che ce l'ha fatto vedere!
commento di franczesco