La recensione su Black Bag - Doppio gioco

di alan smithee

5 stelle

CINEMA OLTRECONFINE

Tra i ranghi elevati dell'intelligenza britannica, un clamoroso furto informazioni top-secret induce l'organizzazione ad incaricare il fidato George Woodhouse (Michael Fassbender) per scovare la pericolosa ed abilissima talpa che si è infiltrata nel suo dipartimento.

In cima alla lista dei sospettati figurano ben individui: i primi quattro sono suoi colleghi (Naomie Harris, Tom Burke, Marisa Abela, Regé-Jean Page), ma quello più verosimile si rivela nientemeno che la moglie di George stesso, ovvero la bella ed amata Kathryn (Cate Blanchett), a sua volta agente segreto come il consorte. Tormentato da questa ultima possibilità, la spia inizierà a mettere i cinque sotto controllo, fino ad organizzare una cena a casa sua, ove tentare di far quadrare i conti.

Michael Fassbender, Tom Burke, Pierce Brosnan

Certo rimanere lucidi quando si spiano amici e colleghi, o addirittura la propria consorte, si rischia di perdere la propria lucidità e la freddezza che hanno sempre contraddistinto la professionalità dell'apprezzato agente segreto.

Sottoposti al giudizio della macchina della verità, gli altri agenti troveranno il modo di scagionarsi, ma il colpeve verrà fuori grazie anche all'abe intuizione della sospettata numero uno, ovvero di Kathryn.

L'elegante noir ambientato in un contesto glamour tutto interni di lusso, uffici di rappresentanza, discoteche e pub di grido, è il nuovo film che riunisce il versatile regista Steven Soderberg con il ricercato sceneggiatore David Koepp, a poca distanza dall'inquietante, ma anche un po' sfiancante horror Presence.

Regé-Jean Page, Naomie Harris, Michael Fassbender, Cate Blanchett, Tom Burke, Marisa Abela

Ma basta la ricercata aurea anglosassone bondiana (tra l'altro nel cast figura anche l'ex apprezzato Bond Pierce Brosnan) per rendere il film un'opera appassionante ed efficace a tener salda l'attenzione su un intrigo che si rivela complesso e quasi inestricabile?

Il mestiere consolidato di Soderberg è circostanza fuori discussione.

Ma anche la collaudata freddezza del cineasta nel trattare è sviscerare i rapporti tra i personaggi coinvolti si rivela una caratteristica costante anche in questo contesto, che rende lo snodo piuttosto meccanico e poco decifrabile. Gli attori coinvolti, tutti belli, ben vestiti ed azzimati, si adoperano a rendere più fitto il mistero in un contesto di caccia alla spia sin troppo verboso e poco decifrabile.

Più un impeccabile film-vetrina, che un'opera in grado di catturare sprigionando appeal e sentimenti di sincera empatia.

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