Regia di Jacques Rivette vedi scheda film
L’esordio di Rivette, già debordante oltre le due ore, è un film difficilmente definibile: accosta elementi banalmente quotidiani (notevoli le vedute di una Parigi periferica e non cartolinesca, che all’epoca era un fatto insolito per il cinema) a un clima da cospirazione universale, che riflette le atmosfere inquietanti di un’epoca appena passata o quasi (maccartismo, guerra fredda), ma come attraverso uno specchio deformante; un po’ come Godard, sembra voler affrontare l’argomento dell’imperialismo americano avendo però l’aria di parlare di tutt’altro. A proposito di Godard, una curiosità: in La donna è donna (1962), a un certo punto la Karina propone a Brialy di andare al cinema a vedere “Parigi è nostra” (così nella versione italiana); fra compagni di nouvelle vague ci si scambiavano anche spot pubblicitari...
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