Regia di Khyentse Norbu vedi scheda film
Può capitare, a volte, che il trailer di un film possa essere più coinvolgente, interessante ed accattivante della stessa opera che si vuole pubblicizzare! E’ il caso del film “Maghi e viaggiatori” del regista bhutanese Khyentse Norbu, noto per il successo internazionale della sua opera prima “La Coppa”. Il film,infatti, delude le aspettative di un ben confezionato trailer mai coinvolgendoci con le vicende di Dondup, giovane funzionario di governo in una zona rurale del Buthan che decide di partire per l’America ma perduto l’autobus si ritrova sulle strade per la capitale assieme ad una stramba compagnia di viaggiatori che allieteranno il suo cammino. Tra questi un monaco buddista (le vicissitudini del viaggio sono intervallate dalle immagini di un suo racconto che parla di un triangolo amoroso “spacciato” per parabola buddista) ed una giovane e bella ragazza Sonam che metterà in seria crisi la volontà d’espatrio di Dondup. Visivamente affascinante (fotografia e paesaggi mozzafiato), Norbu, le cui note biografiche ci informano che è anche uno dei più importanti lama reincarnati della tradizione buddista tibetana, infarcisce la sua pellicola di spiccioli insegnamenti spirituali preoccupandosi eccessivamente di una confezione patinata (sembra di assistere ad un documentario della National Geographic) così arenandosi in un’opera che né la naturalezza e spontaneità d’interpreti non professionisti né il “modaiolo” richiamo alla filosofia buddista salvano dalle secche di un film ruffiano e prevedibile.
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