Regia di Sofia Coppola vedi scheda film
Una commedia dolceamara che si inserisce nel filone abbastanza sfruttato dei “brevi incontri” sentimentali fra personaggi apparentemente lontanissimi l’uno dall’altra, ma che, per la durata di un soggiorno in una metropoli ipertecnologica e alienante come Tokyo, riusciranno a costruire un’intesa che li porterà a una condivisione affettiva ed emotiva, ma non sessuale (e qui sta la vera novità rispetto ai tanti altri film di questo genere). I due personaggi, ben scritti e ottimamente caratterizzati da Bill Murray e Scarlett Johansson, sono un attore americano di mezza età in trasferta giapponese per girare uno spot di un whisky e la giovane moglie di un fotografo che la trascura perché troppo impegnato sul lavoro. La reciproca simpatia e attrazione si fanno strada in un lussuoso albergo dove entrambi si sentono spaesati, poi si consolidano attraverso feste notturne improvvisate, corse per la metropoli e una visione privata in camera di lui della “Dolce vita” di Fellini, per giungere ad un finale che molti potevano prevedere, e che tuttavia non risulta scontato. Se lo spunto su cui è costruita la storia è, tutto sommato, un po’ esile e non particolarmente nuovo, cosicché il film risulta una commedia più di “situazione” che non di “intreccio”, i veri meriti sono da ricercare nello sguardo lucido e consapevole della giovane regista, che nel riprendere Tokyo non concede praticamente nulla al folklore ma riesce a ritagliare uno sfondo al tempo stesso asettico e brulicante di vita su cui inserire la solitudine e la graduale complicità dei due protagonisti. La regista ha la mano particolarmente felice nell’inserire alcuni tocchi di gradevole comicità, come nell’irresistibile scena in cui Bill Murray si trova sul set dello spot e deve mimare una serie di sguardi accattivanti e “fatali” (fra cui uno “alla Roger Moore”) secondo le indicazioni dell’esaltato regista. Nel complesso, un film da vedere per chi ama un cinema che riesca ad abbinare il divertimento e l’evasione con un pizzico di romanticismo narrando una storia con ritmi sanamente lenti e decongestionati e con una grande cura dell’immagine e dei suoi dettagli visivi. La Coppola è una regista che cresce. voto 8/10
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