Regia di Daniele Ciprì, Franco Maresco vedi scheda film
I fratelli La Marca sono scultori sacrali di gusto quantomeno dubbio. Decidono, su sponsorizzazione dell'arcivescovo monsignor Sucato, di creare una nuova casa cinematografica per rilanciare il cinema siciliano e la religiosità:la Trinacria cinematografica. I film, se così possono essere chiamati, sono orrendi e riscuotono zero consensi. L'apparato ecclesiastico indispettito di cotanti insuccessi, di concerto con una famosa banca(siciliana) ma sopratutto con le sostanze del Barone Cammarata(vera reincarnazione dello spirito del conte di Cagliostro), decide di far finanziare il budget di un nuovo film:"il ritorno di Cagliostro".Viene così contattato un attore "vero". I risultati saranno terrificanti e sconvolgeranno definitivamente lo sventurato attore accellerando il suo declino.
Ciprì e Maresco sono incredibili e riescono a stupirmi sempre più, Rispetto ai precedenti(Lo zio di Brooklyn e Totò che visse due volte) che definirei "oltre il grottesco" fanno iniziare il film come un documentario che crea credibilità per poi calarsi nel film alla vecchia maniera. L'attore è Robert Englund (per gli amanti del genere horror è Freddy Kruger lo sbudellatore dalle mani ad uncino di nightmare) che è magnifico nella sua parte. Insomma un film ovviamente grottesco con qualche barlume di umanizzazione. Voto 8.
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