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Il ritorno di Cagliostro

Regia di Daniele Ciprì, Franco Maresco vedi scheda film

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La recensione su Il ritorno di Cagliostro

di bradipo68
8 stelle

C'è aria di ricerca di maggiore fruibilità in questo film di Ciprì e Maresco,adorati da molta critica,vituperati da altra ma soprattutto quasi ignorati dal pubblico.Ed è un peccato perchè tra gli autori italiani dell'ultima generazione sicuramente sono loro due quelli che hanno qualcosa da dire in più degli altri.Forse la nascita di questo film deve molto anche al fatto che sono ignorati dal grosso pubblico,in molte interviste hanno affermato che questa è un storia autobiografica,che i fratelli Lamarca sono loro.In questo film architettano una sorta di finto documentario,inframezzato da spezzoni di finte interviste, alla Allen o alla Welles su una fantomatica Trinacria productions che si mette in concorrenza niente meno che con Cinecittà aiutata da vari notabili locali e persino da un cardinale.Dovrebbe diventare la Hollywood di Sicilia.Peccato che i film che vengano fuori siano degni appena della serie Z ricordando molto da vicino le opere del peggior regista del mondo,quel Ed Wood celebrato a suo tempo in un bel film da Tim Burton.Il film però non è così lineare,il tono divertito e grottescamente ridanciano  della prima parte(con un Robert Englund che si presta magnificamente nel delirio antiarcisistico di un ex divo precipitato sul viale del tramonto e già che ci stava anche sul lastricato sotto il palazzo,diventando completamente folle)viene poi sostituito da accenni quasi apocalittici,nella tradizione della Cinico tv che ce li ha fatti conoscere fino a una chiusura anticipata da un nano degno di un film di Lynch,che forse rappresenta la parte meno convincente del film.Il ritorno di Cagliostro è un film molto più colto di quello che sembra,adorabilmente vintage,ma forse è meglio dire adorabilmente fuori dal tempo,ricco di molte citazioni cinefile e con una struttura variegata che ne aumenta la fruibilità.,visto che nella prima parte la risata grassa è garantita.Peccato che neanche questo film  sia servito a farli conoscere al grosso pubblico e che il loro sodalizio artistico sia nel frattempo terminato.

Su Franco Maresco

parecchie invenzioni visive e un montaggio particolare rendono il film parecchio piacevole

Su Daniele Ciprì

a lui si deve anche la bella fotografia in bianco e nero

Su Robert Englund

encomiabile nell'incarnare un ex divo alcolizzato

Su Luigi Maria Burruano

bravo caratterista

Su Franco Scaldati

non male

Su Pietro Giordano

indimenticabile

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