Regia di Daniele Ciprì, Franco Maresco vedi scheda film
Nella Sicilia degli anni '50 due produttori improvvisati (Burruano e Galezza) reclutano una star hollywoodiana sul viale del tramonto (Englund) per realizzare un film su Santa Rosalia.
Tra finto documentario ed esagerazioni grottesche (donne interpretate da uomini, volti e corpi impossibili, in continuità con la tradizione della Cinico tv), il film - che nella prima parte spinge sul pedale del divertimento e del paradosso - nella seconda dà spazio a un nano che fa da cerimoniere per raccontare il dietro le quinte del successo dei due produttori, che si scoprirà non avere esitato nel prendere accordi con la mafia. Il cinema di Ciprì e Maresco è questo, prendere o lasciare: iperbolico, sulfureo, trasandato ma con un proprio stile, incline al volgare in senso etimologico, perennemente in bilico tra una rappresentazione cruda e realistica della realtà e una messa in scena comica.
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