Regia di Ridley Scott vedi scheda film
Per tre quarti della durata il film è buono, composto, non pretenzioso, piacevolmente anomalo nel panorama odierno. Poi il regista si mette in testa di far vedere chi è, di mettere giù un colpo d'autore, di dare alla trama uno sviluppo convulso e un po' misterioso, e di sbalordire tutti quanti. Ed è qui che secondo me fa lo scivolone. Insomma, fino a quando il protagonista si ritrova in casa il tizio che aveva truffato tutto procede bene, poi la trama fa dei salti mortali che rendono difficile seguirla e la rendono direi anche inverosimile. Si può parlare di buchi di sceneggiatura? Non saprei, ma certo è che l'episodio del ricovero in quella clinica misteriosa è sbrigativo, poco chiaro, e - appunto - inverosimile. Si arriva al finale col fiato corto e, magari senza aver capito proprio tutto. Ricorda un po' "La casa dei giochi" di Mamet, ma ne è inferiore. E' proprio vero che è la voglia di strafare, stupire, di fare il capolavoro a rovinare tanti film.
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