Parigi, anni Sessanta: il tredicenne Moïse - soprannominato Momo, ebreo - ha il suo solo amico in monsieur Ibrahim, il droghiere arabo che vive nel quartiere. Il ragazzino, innamorato delle prostitute affettuose e materne e della figlia della portiera, vive - dopo l’abbandono della madre - con l’arcigno padre, occupandosi della spesa, della casa e della cucina. Per il ragazzo, Ibrahim è un vero e proprio maestro di vita: è lui, infatti, a fargli scoprire le donne e l’amore...
Note
Garbato, molto prevedibile, non noioso, scritto e diretto in modo piano, il film convince più nella descrizione dell’incontro tra il ragazzo e il vecchio e nello scrutarsi, tollerante, tra i due mondi.
Avrebbe potuto essere un film decente se dopo la prima parte avesse preso un'altra piega, invece diventa noioso, stupido e senza significato, con frasi fatte buttate lì a casaccio e attori noiosi…
Dovremmo essere a metà degli anni sessanta (lo si intuisce dalle risonanze rock del nostalgico soundtrack). Le strade di Parigi sono tùmide e calde. Nel quartiere ebraico della classe operaia imperversa il business della prostituzione. Le passeggiatrici esercitano una certa fonte di fascino per Momo (Pierre Boulanger), il quale le studia dalla finestra… leggi tutto
A 13 anni Momo si ritrova abbandonato a se stesso,Monsieur Ibrahim il bottegaio arabo di Rue Bleue.Ma le apparenze ingannano,la rue blue non e' blu,l'Arabo non e' arabo e la vita forse non e' necessariamente triste....Omar Sharif (sto quasi piangendo per la sua scomparsa)ritorna al grande schermo con una storia affascinante,incentrata sul rapporto di tenera complicita' tra un ragazzo di 16… leggi tutto
Un film, abbastanza lento e banale, sorretto da un bravo Sharif, che però non può fare i miracoli. Vorrebbe essere tenero e commovente, ma non ci riesce proprio. Inoltre un qualunque discorso sulle differenze culturali tra Ibrahim e il giovane ragazzo ebreo, è completamente evitato. Nonostante le buone intenzioni il film è insufficiente. Voto: 5. leggi tutto
Nella Parigi degli anni 60, Momo, adolescente ebreo, vive da solo con il padre, Fa la spesa, cucina, e intrattiene conversazioni con “’arabo”, l’anziano proprietario dell’emporio dove si rifornisce. Quando il papa di Momo perde il lavoro, entra in crisi e lascia il ragazzo, che troverà nel negoziante un padre ed un educatore.
Bello questo film di…
Dovremmo essere a metà degli anni sessanta (lo si intuisce dalle risonanze rock del nostalgico soundtrack). Le strade di Parigi sono tùmide e calde. Nel quartiere ebraico della classe operaia imperversa il business della prostituzione. Le passeggiatrici esercitano una certa fonte di fascino per Momo (Pierre Boulanger), il quale le studia dalla finestra…
A 13 anni Momo si ritrova abbandonato a se stesso,Monsieur Ibrahim il bottegaio arabo di Rue Bleue.Ma le apparenze ingannano,la rue blue non e' blu,l'Arabo non e' arabo e la vita forse non e' necessariamente triste....Omar Sharif (sto quasi piangendo per la sua scomparsa)ritorna al grande schermo con una storia affascinante,incentrata sul rapporto di tenera complicita' tra un ragazzo di 16…
Prima parte di formazione e seconda di viaggio. Ma cos'è il viaggio se non metafora della vita? E cos'è la vita se non un viaggio di formazione? Quesiti in linea con i dialoghi tra il padre adottivo sufi e il giovane protagonista. Dimesso e altalenante, tutto incentrato sul rapporto tra il ragazzino e il vecchio e qualche comparsata femminile, il racconto appare più figlio…
Un film, abbastanza lento e banale, sorretto da un bravo Sharif, che però non può fare i miracoli. Vorrebbe essere tenero e commovente, ma non ci riesce proprio. Inoltre un qualunque discorso sulle differenze culturali tra Ibrahim e il giovane ragazzo ebreo, è completamente evitato. Nonostante le buone intenzioni il film è insufficiente. Voto: 5.
UN ALTRO GIRO DI SUFI
A Parigi un ragazzino trascurato fa amicizia con il bottegaio di fronte, un sorridente mussulmano d’Armenia. Il vecchio distribuisce affetto e perle di saggezza. Storia classica di iniziazione e successione che indugia nelle zone d’ombra perché “nella vita non tutto può essere spiegato” Garbato, con quel tanto di insincerità standard nella quale molti registi…
CINQUANTA ANNI DI CARRIERA PER UN GRANDE ATTORE EGIZIANO. INTERPRETE DI FILM CHE HANNO FATTO EPOCA,MI PIACE RICORDARLO PER UNA DELLE SUE ULTIME INTERPRETAZIONI "MONSIEUR IBRAHIM" IN QUANTO MI HA SORPRESO IN MODO…
Il grande difetto di questo film è che il regista ha approfondito le parti meno importanti della storia e tralascia o approfondisce male tutto quello che avrebbe potuto renderlo suggestivo e coinvolgente tipo il viaggio in auto o i momenti nei quali i due protagonisti costruiscono la loro amicizia, per non parlare di un finale alquanto patetico e scontato.
Leggo da giorni le stesse frasi.. gli stessi giudizi perentori.. le stesse provocazioni. Scelgo di replicare, più che ad altri, all’amico stranger. Egli, allineandosi con l’imperante linea di pensiero che vorrebbe…
Un film sereno,tenero,lento ma introspettivo..molta poesia nello script...molta poesia nell'impianto scenografico,visivo...il ritmo bradicardico del lungometraggio non spezza,non disturba,non distoglie...anzi teneramente aggiunge sfumature poetiche all'incontro tra l'anziano ed il bambino....due mondi lontani eppur cosi' sensibilmente vicini...un film leggero ed incantevole con un omar sharif in…
Un grandisismo attore degli anni '60 che ci aveva regalato interpretazioni memorabili in "Lawrence d'Arabia" e in "Il dottor Zivago" e poi è svanito nel nulla ma mi sbagliavo, è risorto negli anni '90 regalando…
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Commenti (2) vedi tutti
Avrebbe potuto essere un film decente se dopo la prima parte avesse preso un'altra piega, invece diventa noioso, stupido e senza significato, con frasi fatte buttate lì a casaccio e attori noiosi…
commento di RageAgainstBerluscafilm esageratamente sottovalutato. delicato, fiabesco e moralisto, un film davero interessante e dolce, ottime interpretazioni ed ottima fotografia.
commento di David Cronenberg