Regia di Joel Coen vedi scheda film
Un gioiello assai sottostimato con due eccezionali protagonisti, degni eredi di Cary Grant e Irene Dunne. Commedia fra le più riuscite degli ultimi vent’anni, a metà strada fra Wilder e Hawks con “stangata” centrale a variare il tono da una prima parte cinica e romantica ad una seconda dark e demenziale. Se il divertimento, in un corrosivo glamour-style, è continuo, non mancano certo gli spunti di riflessione su contesti (morali, e coniugal-patrimoniali) a dire il vero prettamente statunitensi, ma in procinto di essere rapidamente assorbiti anche qui in Europa. Palesi marchi d’autore coeniani nell’impostazione amabilmente grottesca e nella sceneggiatura al vetriolo, mentre tipicamente anni 40 è l’uso del montaggio per cadenzare i tempi delle battute. Imperfetto il finale “buonista”, così fasullo da avvalorare l’ipotesi di un ben celato ed estremo atto sarcastico degli impareggiabili fratelli (piace pensare all’ennesima trappola già pianificata). E vissero tutti ricchissimi, felici e ...........
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