Regia di Joel Coen vedi scheda film
Primo capitolo della cosiddetta “trilogia degli idioti”, Prima ti sposo poi ti rovino – traduzione mediocre e destabilizzante per Intolerable Cruelty – presenta al centro della scena l’idiota George Clooney (elegante, squisito e vanesio), avvocato rampante ed affascinante ma un po’ svanito (con la mania dei denti), che si fa impalmare da una mangiatrice di uomini (l’ammagliante e spietata Catherine Zeta-Jones) che a sua volta infila un divorzio milionario dietro l’altro. L’idiozia del personaggio sta proprio in questo perdersi nell’amore imbecille e carnale, nel non (voler) capire il baratro in cui sta per cadere. Ma, come dicono gli adorabili Joel e Ethan, rinunciate a trovare una morale o un insegnamento dai loro film, tantomeno da questa commedia rosa e nera che si rifà a svariati mostri della cinepresa (da Howard Hawks a George Cukor passando per Blake Edwards e Frank Capra) e prende ad esempio abitanti di quel cinema classico (Cary Grant in primis – la cui immagine elegante e sorniona riecheggia nelle mosse e nelle espressioni di Clooney, ma anche Spencer Tracy e Lauren Bacall o Barbara Stanwick o qualche altra mezza dozzina di attori ed attrici). Appurato il fatto che manca di morale, è lecito sostenere che i Coen instaurano una dottrina a parte, una sorta di filosofia personale che li pone in una situazione quasi trascendente e metafisica, e allo stesso tempo così terribilmente umana e mera? Filosofi della mediocrità condotta sotto le luci impietosi di cineprese cinicamente divertite, i fratelli Coen disegnano un ritratto borghese e satirico di sapida ironia, con indubbio stile e usando il tocco di fata che sta bene sia nelle commedie romantiche che negli horror del quotidiano.
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