Regia di Joel Coen vedi scheda film
Film di cappa e spada, in cui al posto di sciabole e fioretti si impugnano sentenze e ricorsi. È l’essenza di “Intolerable cruelty” film dei Coen del 2003, affidato ad un ampio cast di attori esperti del genere (oltre a Clooney e Zeta-Jones protagonisti, da annoverare anche Geoffrey Rush e Billy Bob Thornton). Miles (Clooney) è un principe del foro, esperto in divorzi, Marylin (Zeta-Jones) è una splendida mantide religiosa, interessata sempre più ai soldi e sempre meno al sentimento… Miles riesce a vincere la prima battaglia in tribunale, lasciando a bocca asciutta Marylin, ma la guerra è tutt’altro che finita…
I due protagonisti fagocitano la scena, lasciando ai comprimari le sole briciole: non è merito dei due (mediocri) attori protagonisti, bensì di una sceneggiatura che abbozza appena le figure degli altri personaggi (si pensi all’assistente di Miles, che a parte qualche smorfietta e quell’insopprimibile lacrimazione spontanea ai matrimoni, è assolutamente sciapo, nonostante le numerosissime pose che ha a disposizione).
Caustico e ritmato, con musiche come al solito all’altezza, la pellicola si segnala proprio per l’incredibile giostra di personaggi densi di surrealismo che orbitano attorno alla coppia di protagonisti. Il film è di diritto nella top ten delle 10 peggiori traduzioni in italiano di titoli originali, giacché “Prima ti sposo poi ti rovino” è improponibile, ma soprattutto deleterio, in quanto capace di inficiare la visione, strozzandone il pathos tutto sommato ben costruito dai Coen. Risoluzione delle vicende non entusiasmante, ma comunque coerente allo stile mordace degli autori.
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