Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
La spensierata gioventù gaudente dei Sognatori è un meraviglioso ricordo, lontano anni luce dalla nostalgia o dalle mistificazioni mitologiche della memoria. Bertolucci parla essenzialmente di sè, della sua vita, delle sue esperienze da ragazzo, mettendo in scena (una scena piuttosto ridotta, poichè la quasi totalità del film si svolge in un appartamento) tre personaggi che riassumono una sola, variopinta personalità. L'amore carnale e quello spirituale, la passione politica, musicale, cinematografica e infine fisica; il citazionismo (che purtroppo alla lunga risulta molesto e nefando), l'idealismo che traspira in ogni gesto ed ogni parola, tutto calcolatissimo e predisposto ad arte dal regista: il risveglio dal sogno (che il tentativo di suicidio semplicemente vuole auspicare che non finisca mai) è pura crudeltà; là fuori imperversa una battaglia feroce, ma soprattutto reale, e questo il triangolo non riesce ad accettarlo e si sfalda. Lievemente masturbatorio, bravi i protagonisti, trionfali le tette della Green.
Parigi, 1968: due fratelli, approfittando della casa libera per qualche giorno, invitano uno studente americano da loro. Fuori infuria la contestazione, nell'appartamento si svolge uno strano triangolo in cui fra i vertici scorrono sesso, musica, cinema, ideali politici.
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