Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
il giovane americano che arriva da san diego che scrive alla mamma di non preoccuparsi e si augura che il padre non ce l'abbia troppo con lui, viene risucchiato nella tela di ragno dei gemelli francesi. una trappola vischiosa in un appartamento vecchio di polvere, di libri, di mobili più o meno antichi che affascina in un primo momento, quanto tendente all'annichilimento.
è comunque impossibile non rimanere attratti dalla bellezza tagliente di isabelle e dal fascino acuto di théo. entrambi non sono propriamente belli. isa quando ride sembra tutta ossa. invitato in casa da théo per una cena, matthew conosce i genitori. madre casalinga e padre poeta, padre con il quale théo non va daccordo ideologicamente.
il padre forse considerato un pò come i cahiers du cinema consideravano i cosiddetti registi del cinema du papa(se non mi sbaglio).
si respira aria stantita, puzzolente di chiuso, viziata da un amore incestuoso e dai soldi del babbo lasciati da riscuotere. mi riesce difficile guardare con simpatia ai fratelli, animali autoctoni da appartamento.
matthew fa fatica ad abituarsi alle libertà dei gemelli. è pudico, ma quando ben presto perde questa inibizione, quasi stuprato dai due, non riesce ad entrare nel circolo molto stretto ed elitario che soprattutto la sorella vuole mantenere così.
o come noi o niente. e non è tanto l'idea di essere un fantasioso freak che spaventa matthew(théo chiede ad isa cosa voleva dire matthew quando ha detto che erano monstres, freaks)quanto l'impossibilità di comunicazione coi due.
dice bene matthew quando risponde a théo su mao: "non è un esercito di libri. è un esercito di un libro, di un modo di pensare, di un solo modo di vedere le cose". théo non se lo vuole sentir dire e quando in un'altra occasione accusa gli americani di andare in guerra e di non preferire la galera, matthew gli chiede perchè allora non scende in piazza invece di ammuffire in casa.
matthew non lancia la molotov perchè è pacifista, théo la lancia per lo stesso identico motivo e isa decide di rimanere al fianco del fratello. i tre si dividono.
mi sono piaciuti i titoli di testa che come un ascensore scendono dalla tour eiffel coi colori della bandiera francese. mi sono piaciuti i pezzi di film che si ripetono nelle situazioni vissute dai tre personaggi(che fortunatamente nel secondo tempo vengono quasi del tutto abbandonati... il grazioso giochetto rischiava di stufare). sono antipatici i due francesi e non lo è l'americano.
mi comunica un pò di snobismo e di antipatia il film, così come me li comunicano il regista.
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