Regia di Robert Benton vedi scheda film
Primo: se state cercando un film ritmato, pieno di brio per le feste, allora cambiate obiettivo. Detto questo, "La macchia umana" è una grande delusione: al di là della trama poco plausibile, un regista storicamente senza polso come Benton (uno dei tanti "one film man") non fa altro che lasciare libero sfogo ad un Hopkins in un ruolo che gli permette di farci vedere "quanto è bravo" e a Nicole Kidman, l'unica ad uscire senza ossa rotte da questo orrore. La cosa migliore? I trailer di "Il ritorno del re" e "Down with love" prima che cominci il film...
Meglio sorvolare... non si capisce se si voglia parare dalla parte del razzismo o da quella dell'amore/sesso tra un anziano ed una sciattona sfigata.
Soporifera.
Il regista: magari uno con più sensibilità per i problemi che Benton ha tentato di affrontare, andava bene anche il primo Alan Parker di passaggio...
Il tenente Dan è sempre lo stesso: quando ne ha voglia, è uno dei migliori dieci-quindici attori in circolazione, quando non ne ha, gira film come questo.
Sguardo da pazzo, pochi minuti e ancor meno battute: meglio Pollock che pollo.
Brava, almeno lei si: abile a rendere credibile e vera una sfortunata che dalla vita non ha avuto nulla, e a tener testa a sir Anthony. P.S.: aveva già avuto la sfiga di lavorare con Benton (ricordate "Billy Bathgate"? Ovviamente no, non lo ha visto nessuno), perchè ricascare nel tranello?
Sorvoliamo... Speriamo che abbiano la decenza di non nominarlo neanche come co-presentatore di Sanremo.
La vera mazzata finale a "La macchia umana" è opera di questo maledetto uomo: ma come avrà fatto a girare "L'occhio privato" (uno dei cult assoluti di fine '70)? Non impone un ritmo decente, abbandona i protagonisti a loro stessi: regia invisibile non vuol dire che non devi farla per nulla, caro Robert!
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