Regia di Woody Allen vedi scheda film
La crisi, la nevrosi esistenziale, la crescita e l'invecchiamento, vita e morte, amore, tradimento, le scelte, le sedute di psicanalisi, il lavoro: oppure qualsiasi altra cosa, anything else. Perchè complicarsi l'esistenza, quando ogni cosa equivale a qualsiasi altra? Tutto è fondamentalmente 'mistero' ed è una morale un po' misera, soprattutto per un Allen, eppure è davvero tutto qui; un piccolo passo indietro a livello di contenuti (se si considera la sua opera finora, questo concetto è già stato espresso innumerevoli volte), un paio di innovazioni (i monologhi in camera ed il ruolo di spalla per sè stesso), qualche richiamo ai lavori passati (la scelta di Jerry come quella di Tracy in Manhattan), una scelta azzeccata per i due protagonisti e dialoghi come un fiume in piena, inarrestabili. Godibile come ogni Allen, cinico e sarcastico quanto si vuole, ma da apprezzare senza dubbio per il tentativo di sdrammatizzare - ancora una volta - sulle grandi catastrofi della vita.
Il giovane autore comico di successo Jerry è tradito da Amanda, la fidanzata che adora. Un anziano professore conosciuto per caso a Central Park gli espone le sue confuse, ma affascinanti teorie; la soluzione ai suoi problemi? Mollare tutto, Amanda, impresario e New York, per andare a cercare un futuro in California.
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