Regia di Woody Allen vedi scheda film
32° film di Allen. Velato rovesciamento di Io e Annie: si conclude con il giovane comico che prende un aereo per Los Angeles, meta aborrita nel film del 1977 e ora vista invece come una possibile occasione di ripartenza e rigenerazione; tanto la vita è come tutto il resto (“anything else”), e ad ogni buon conto di lì a poco Allen prenderà la direzione opposta e sbarcherà in Europa. Ma intanto qui rivisita in chiave grottesca anche altri suoi temi cardine: c’è la presa in giro della psicoanalisi (il medico non dà nessuna risposta, si limita a ripetere le domande del paziente), c’è l’ebraismo ridotto a paranoia (a differenza che in Hollywood Ending, si percepisce bene il clima post 11 settembre). I giovani Jason Biggs e Christina Ricci sono volenterosi (e il primo, pur essendo palesemente alter ego di Allen, ha il merito di non imitarlo, a differenza di Branagh in Celebrity e Ferrell in Melinda e Melinda), ma si ride davvero solo quando in scena c’è il regista-attore o almeno DeVito: si sarebbe desiderato vederli un po’ di più.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta