Regia di Woody Allen vedi scheda film
Gli anni ormai non son piu'pochi,e forse Woody Allen,giunto all'autunno dell'esistenza,comincia a guardare le nevrosi di sempre con un po'di distacco,forse con la lucidita'di una maturita' in qualche modo guadagnata.Ecco perche',probabilmente,in "Anything else" si è scelto un ruolo di insano mentore,e di trasferire il sempiterno se stesso pregnante di paranoie e nevrosi nel piu'giovane Jason Biggs,alle prese con il lavoro di battutista,con agente tanghero sul groppone,fidanzata lunatica,sensuale e fedifraga,con mamma scellerata e alcoolista al seguito.Piu'amaro del solito,Allen inserisce acute considerazioni sul senso della vita,le condizioni dell'amore e dei rapporti con il nostro Io e il mondo esterno,includendo laconicamente un implicito bilancio dell'inutilita'della psicanalisi(oppure è un ulteriore citazione di se stesso?),rinunciando a spingere sul pedale dell'ilarita',stuzzicando i sorrisi ma centellinandoli.Non uno dei migliori lavori del cineasta di "Io & Annie",piuttosto l'opera di un artista scopertosi invecchiato davanti a una realta'ormai troppo complessa per non farci altro che della filosofia sopra.Buono il cast,e Christina Ricci si conferma una delle attrici che superano in fascino e attrattiva la propria effettiva ,non canonica,bellezza.
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