Regia di Andrej Zvyagintsev vedi scheda film
Un viaggio di iniziazione, un cammino di formazione. Ma affrontato e percorso da chi?
Un corpo giace su un letto, il corpo di un uomo in attesa di risorgere come padre.
Una figura la cui assenza ha consegnato al sonno della memoria, repentinamente interpellata al ricordo di una foto custodita tra pagine che citano il sacrificio di un figlio.
Anche ora che è apparsa in carne e ossa, quella figura continua a essere sfocata e nebbiosa come quel ricordo.
"Se tu fossi stato diverso, avrei potuto amarti"
E su queste parole, su quella fuga che ne segue, quella figura assumerà finalmente i contorni per i quali si è destato da quel sonno, diventerà presenza che colma l'assenza, sacrificio del padre che si sostituisce a quello del figlio, gesto che genera insegnamenti.
Insegna che la vita non pretende salti nel vuoto per essere affrontata, ma piccoli e faticosi passi, alleggeriti da provvidenziali fronde su cui scivolare, mitigandone l'asperità.
Non chiede di guardare giù, ma solo davanti; e non importa se non si conosce all'inizio la destinazione del proprio viaggio: qualsiasi sia la direzione presa, il suo scopo è di far navigare a vista fin quando, esigendo di guardare indietro, rivelerà paradossalmente il suo percorso.
Ora un corpo giace su una barca, il corpo di un uomo risorto come padre.
Ha fatto ritorno. Il suo percorso è giunto alla fine.
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