Per sfuggire a un violento temporale un ragazzo entra in un vecchio cinema mentre è in corso l'ultimo spettacolo. La sala - dove viene proiettato _Dragon Inn_, il kolossal taiwanese di cappa e spada del 1966 - sembra deserta, ma nel buio il giovane si imbatte instrane presenze, fantasmi che hanno i volti dei personaggi del film. Intanto il proiezionista e la bigliettaia continuano a inseguirsi senza incontrarsi mai.
Pellicola quasi muta. Dall'andamento austero e lentissimo. Una sorta di requiem per il cinema, il superbo cinema classico simboleggiato dal capolavoro di King Hu. Emozionante e difficile. Ipnotico. Perfetto.
In un vecchio e malandato Cinema di Taipei viene proiettato per l’ultima volta un classico del “cappa e spada” cinese, “Dragon Inn”, un film del 1967 di King Hu. La giornata è molto piovosa e un turista giapponese (Kiyonobu Mitamura) vi trova un fortunoso riparo, forse è in cerca di occasionali avventure omosessuali, o forse non sa dove altro andare.… leggi tutto
La morte (e la nostalgia) del cinema celebrata in rigoroso silenzio e in un quasi totale immobilismo formale. "Goodbye Dragon Inn" è un'opera estenuante per lo spettatore, riflessiva e decadente. Le inquadrature sono infinitamente lunghe, dilatate all'inverosimile nel tempo. Sono immobili, fisse e profonde. L'atmosfera verdastra ha un sapore tetro e le figure che si muovono nella sala… leggi tutto
Rullano i tamburi e squillano le trombe della gloriosa sigla della Twentieth Century Fox; appaiono i titoli di Goodbye, Dragon Inn, mentre in colonna sonora continuano a scorrere dialoghi e musiche del grande successo spettacolare degli anni ’60 di King Hu, maestro del cinema taiwanese di spade e fantasmi, voli marziali, principesse guerriere, cavalieri erranti. Dallo spiraglio di una tenda,… leggi tutto
Il cinema di Tsai Ming-liang filma il vuoto facendocene avvertire tutta la sua cancrenosa presenza. Un cinema estremo e anti spettacolare perché… segue
In un vecchio e malandato Cinema di Taipei viene proiettato per l’ultima volta un classico del “cappa e spada” cinese, “Dragon Inn”, un film del 1967 di King Hu. La giornata è molto piovosa e un turista giapponese (Kiyonobu Mitamura) vi trova un fortunoso riparo, forse è in cerca di occasionali avventure omosessuali, o forse non sa dove altro andare.…
Siamo arrivati al termine anche di questa interessante edizione festivaliera, conclusasi ieri sera, sabato 7 settembre, con una premiazione dai risultati… segue
François Truffaut e la sua ben nota ed edita produzione critica si stagliano erculei su un'accolita di voci portate da venti d'ogni dove. Il grande franco ci allieta con opere di connazionali ripescate dalle…
Quando si parla di cinema dal punto di vista commerciale, noto che qui in Italia si tende sempre a fare discorsi del tipo: "Com'è andata quest'anno la competizione fra i film USA ed i film italiani? Hanno…
"Mi piacerebbe tanto rivederlo, ma non esiste più in commercio..."
"Ce l'avevo registrato, ma sarebbe bello se lo pubblicassero finalmente in dvd..."
"L'ho visto una volta in televisione quando ero piccolo e…
Vedere questo film mi ha riportato alla memoria un episodio, nel dicembre 1995 insieme a Starbook (altro utente di questo sito) ci recammo a vedere Hong Kong Express al vecchio Goldoni (sigh!) a Firenze. In sala eravamo solo noi e alcuni altri pochissimi spettatori. All'uscita entusiasti dalla visione del film di Wong-Kar Way ci fermammo un attimo a parlare con la cassiera molto cordiale e…
VENEZIA 76 - CLASSICI RESTAURATI "Lo sai che in questo cinema ci sono i fantasmi?"
Con questo splendido inno al cinema (inteso come sala cinematografica), locale demode' e deserto dove si affollano, assieme a solitari taciturni individui, i fantasmi degli attori dei tempi gloriosi, il grande regista Tsai Ming Liang, decisamente tra i miei preferiti, realizza il suo capolavoro definitivo,…
seguo le istruzioni e indico sette fra i migliori film che è possibile vedere. ognuno corrisponde a una parte della mia personalità, e ha contribuito a formarla, nel bene e nel male.
La morte (e la nostalgia) del cinema celebrata in rigoroso silenzio e in un quasi totale immobilismo formale. "Goodbye Dragon Inn" è un'opera estenuante per lo spettatore, riflessiva e decadente. Le inquadrature sono infinitamente lunghe, dilatate all'inverosimile nel tempo. Sono immobili, fisse e profonde. L'atmosfera verdastra ha un sapore tetro e le figure che si muovono nella sala…
Le durate trattenute di questo film sono letteralmente lancinanti: in ogni inquadratura cresce un'intensità d'immagine quasi insostenibile. L'emozione estetica nasce e si sviluppa nello e dallo sguardo: la fine del cinema è messa in scena da un cinema senza fine. Realismo ossessivo.
Un trip psichedelico senza fine, infinito. interminabile. un afterhour di oblio. E' stato la scoperta di un cinema per me nuovo, quello orientale. e anche ora che ne ho visti tanti, da Wong Kar-Wai a Johnny To, Bu San resta un film che non assomiglia a nient'altro. impossibile vederlo senza fumare. un film che, come Il Settimo Sigillo, ti dà tempo, è privo di insicurezze, ma ti inchioda in…
Rullano i tamburi e squillano le trombe della gloriosa sigla della Twentieth Century Fox; appaiono i titoli di Goodbye, Dragon Inn, mentre in colonna sonora continuano a scorrere dialoghi e musiche del grande successo spettacolare degli anni ’60 di King Hu, maestro del cinema taiwanese di spade e fantasmi, voli marziali, principesse guerriere, cavalieri erranti. Dallo spiraglio di una tenda,…
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Commenti (3) vedi tutti
Un capolavoro…di sofferenza, solitudine, decadenza di una sala cinematrografica che è di tutti. Un pianto. Finito, anzi: goodbye Dragon Inn…
commento di GoonieAleIl più silente dei film dell'austero ed inarrivabile cineasta di Taiwan, una sala deserta, spettatori e spettri quasi immobili. Fan-ta-sti-co.
commento di DrFloydPellicola quasi muta. Dall'andamento austero e lentissimo. Una sorta di requiem per il cinema, il superbo cinema classico simboleggiato dal capolavoro di King Hu. Emozionante e difficile. Ipnotico. Perfetto.
commento di marienbad