Regia di Manoel de Oliveira vedi scheda film
Un film-mondo, un film-viaggio, un film-parlato. Il racconto della cultura occidentale spiegata ai bambini. La nostra esistenza è storia,mito e leggenda senza soluzione di continuità o di nazione, dove il viaggio riacquista la sua unica funzione utile, quella di farci capire da dove veniamo e cercare di comprendere dove andiamo. Le parole devono essere chiare e semplici come quelle usate da una mamma per la figlia di pochi anni, affinchè capisca bisogna avere pazienza e affrontare il viaggio con il mezzo giusto, contemplando la bellezza della cultura.
Chi meglio di un regista-cinema come il portoghese, che ha attraversato più o meno tutta la storia della sua arte, può avere il diritto di fare un film nel quale si tenta di dare un significato al concetto di ecumenismo laico, dove nello stesso tavolo Inglese, Francese, Greco, Italiano si mischiano e si capiscono, perchè le parole sono pensate, nessuno alza la voce. Il presente per un momento annulla babele, le guerre combattute sempre per il petrolio, tutti i fanatismi religiosi che nei confronti di queste donne emancipate non hanno argomenti. Passato quel momento di umanesimo totale ritorna la violenza, irrompe sulla nave e sul viaggio senza nessun rispetto per la cultura.
Un film che ci spiega il nostro passato, tenta di addolcire il presente come momento di tregua prima di vedere il futuro e ci propone l'unico possibile rimedio al declino nella conoscenza e nella necessità della cultura.
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