Regia di Manoel de Oliveira vedi scheda film
"Ninna nanna, mondo occidentale, che placido ti culli nel benessere, sazio della tua tradizione culturale, beatamente illuso di aver raggiunto il massimo dell'uguaglianza e dell'emancipazione, che credi di parlare un linguaggio universale, esportabile in tutto il resto del pianeta..." Questo sembra essere il messaggio suadente e carezzevole con cui Manoel de Oliveira, forte della graziosa presenza di Leonor Silveira, accompagna il tranquillo sonno dello spettatore, lungo tutta la durata del film. Salvo poi, riservargli, all'ultimo minuto, un risveglio brusco e traumatico, che poi è un puro e semplice richiamo all'evidenza della realtà storica contemporanea. Un'opera difficile da giudicare; nessuna delle sue parti può essere valutata di per sé, perché è interamente costruita in funzione dell'effetto complessivo finale. Certo l'idea è originale, e l'obiettivo è stato raggiunto, ma resta il dubbio che lo stesso scopo avrebbe potuto essere realizzato diversamente, con una sceneggiatura un po' meno artificiosa e un impianto narrativo un po' più soddisfacente dal punto di vista artistico.
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