Regia di Manoel de Oliveira vedi scheda film
Giovine mamma, piacente e sadica, trascina la figlioletta neanche novenne in un'estenuante crociera nel Mediterraneo, simbolica (neanche troppo) marcia a tappe verso la riscoperta delle radici storiche e culturali della civiltà occidentale. Trattasi, purtroppo, di esperienza cognitiva tutto sommato pedante e didascalica, con tante piccole, brevi incursioni (e relative 'spiegazioncine' della mamma professoressa) in realtà geografiche e culturali che avrebbero meritato ben altro approfondimento, ben altre riflessioni, ben altri angoli visuali. Più o meno all'altezza di Pompei la bimba comincia a palesare i primi, evidenti, segni di squilibrio. Varcati il Bosforo e i Dardanelli la piccola sventurata manifesta sulla cute l'insorgenza di piaghe mutanti e micosi multicromatiche. Giunti nelle vicinanze del Partenone, proprio alle pendici della Civiltà moderna, la mutazione genetica è ormai in atto.. muffe aliene e sindromi narcisistico-paranoidi si son bellamente impadronite non solo della sfortunata fanciulla, ma anche del malcapitato spettatore, costretto, pur non essendone stato partorito, a sorbirsi le cattedratiche spiegazioni della mamma.. nonchè dei tanti aspiranti di lei corteggiatori che, al fin di meritarsi le sue grazie, s'improvvisano guide valtour con solerzia inusitata. Non malaccio il dibattito poliglotta sulla decadenza della cultura occidentale, con una fantastica Sandrelli che, rappresentando a pieno l'italianità, interviene puntualmente a sproposito. Se non fosse per quell'assurdo finale di pessimo gusto "um filme falado" sarebbe stato solo l'ennesima, tediosa divagazione autoriale su temi assai ritriti. Invece è qualcosa di peggio, di più fastidioso.
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