Regia di Alejandro González Iñárritu vedi scheda film
“Quante vite viviamo? Quante volte si muore?” Il monologo finale di questo straordinario film di Iñárritu è tutta l’essenza della vita, tutto ciò che imprime gli ultimi attimi di un’esistenza. Un film religioso, senza rituali ma vero, pieno di rivelazioni. Avevo già abbondantemente apprezzato Alejandro con “Biutiful” un po’ meno con “Babel” ma qui è asfissiante, toglie l’ossigeno e ferma il cuore. È immenso il significato di questa pellicola di sequenze frammentarie che servono a rendere la storia un puzzle, un pezzo alla volta finchè tutto si incastra. Sean Penn è il solito grande attore e Naomi Watts l’ho ormai inclusa tra le attrici, ben poche, che preferisco. Benicio Del Toro però è quello che più colpisce, è lui che ha l’anima molto più pesante di quei 21 grammi che contengono tutta l’essenza di una presenza vitale. Un grande film, intenso come il dolore che lascia quando finisce. Alejandro González Iñárritu è ora annoverato nella lista dei miei pochi registi preferiti.
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