Regia di Alejandro González Iñárritu vedi scheda film
21 grammi è un film esistenziale che scava nell'anima dello spettatore disposto a farsi penetrare e ne tocca tutte le corde dei sentimenti. Una pellicola davvero grandiosa, foriera di migliaia di spunti sul tema della vita,della morte,dell'amore,della religione,della fatalità e di un'altra vagonata di cose importanti... non fatevi ingannare da trailer, recensioni e opinioni buttate li senza rifletterci. questa è un'opera che va analizzata, vivisezionata, al fine di una compenetrazione che non vi lascerà insensibili ai temi più scottanti della vita. tutto gira intorno al filo sottile e fatale che divide vita e morte. il resto scorre da se. lento, come gli attimi veramente importanti. la costruzione iniziale è frammentata, intrecciata come le vicende dei 3 protagonisti, uniti da un'unica vicenda ma sparpagliti intorno al prima-durante-dopo l'incidente (vero cardine della pellicola). centinaia di frammenti sparsi, presentati quasi alla rinfusa, come i residui brandelli di una vita spezzata. all'inizio si capisce ben poco, poi tutto appare lampante. il film va vissuto intensamente, attentamente, per non perdere qualche particolare prezioso. ed è proprio il montaggio atemporale a rendere intrigante la storia, altrimenti meno gradevole. la recensione di film tv sembra qualcosa di scritto durante una pausa pranzo giusto per togliersi dalle scatole questo film di una casa poco conosciuta, di un regista che lo è ancora meno e di una qualità della pellicola che fa pensare a quei film sperimentali low-budget fini a se stessi. invece questo è un film da vedere, ma soprattutto da rivedere per comprendere appieno le sfaccettature di un soggetto estremamente valido unito ad una sceneggiatura complicatissima e geniale.ah, un consiglio, se pensate di vederlo non leggete niente, altrimenti vi perdereste inevitabilmente qualcosa. e se lo guardate in tv dategli il tempo di carburare prima di cambiare canale. se amate il cinema non ve ne pentirete...
progredisce sempre più. davvero eccellente l'interpretazione di questo personaggio tormentato...
sempre più bravo e sottovalutato. uno dei più grandi in circolazione
sapiente uso della camera a mano in alcune scene in cui era adattissima per rendere ancor più cruda la realtà delle vicende. spunti interessanti sul piano degli angoli di ripresa.il regista riesce a trasmettere i sentimenti degli attori (tutti bravissimi) facendo scivolare loro addosso la camera fino a riprenderli nell'anima
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